Спу́тник (2020) Fantascienza russa mon amour, il simbionte alieno



Non male, veramente non male questa pellicola sci-fi dalle tinte horror e fantasy di matrice russa. A livello di elaborazione, la sceneggiatura del duo Oleg Malovichke e Andrey Zolotarec prende molto da film come: Splice, Arrival, Starman e Life però senza perdersi troppo e ricamando una trama personale e nella sua semplicità (degli ovvi clichè sono presenti) anche molto toccante. La regia di Egor Abramenko è adatta al caso, con un approccio freddo (fotografia in primis) alla Ridley Scott e Denis Villeneuve per il genere fantascientifico. Il retrogusto temporale dell'Unione Sovietica, anche se superficiale, è adatto al caso e neanche troppo esaltato. Ottimo il cast: Fëdor Bondarčuk, Pëtr Fëdorov, ma in particolare spicca Oksana Akin'šina con la sua bella, brava, coraggiosa e biondissima DottoRussa psicologa. Anche se Sputnik non rinnova gli aspetti presi in prestito da altri film di fantascienza, li usa sufficientemente bene da creare un'esperienza genuinamente spaventosa e soddisfacente. Non male il design della creatura aliena, che usa lo stile Simbionte (NdA Venom) come modo di vivere. 


La trama vien da sé: 1983. Due cosmonauti sovietici ritornano sulla Terra dopo una missione nello spazio. Al rientro uno muore e l'altro si ritrova abitato da un essere alieno parassita. Le autorità sovietiche chiamano un medico coraggioso e innovativo per cercare di separare il parassita dall'ospite. Tuttavia, anche lei non è preparata per ciò che la aspetta. Se questo dovesse essere il biglietto da visita per il cinema contemporaneo russo, non sarebbe affatto male come primo approccio. Uno sci-fi horror e anche monster movie sorprendentemente buono degli ultimi tempi. Il buon lavoro nel bilanciare gli aspetti umani e psicologici e proiettarsi nella creatura fornisce dei risvolti piuttosto intriganti. Inoltre, il cast supporta e fa un buon lavoro nel rappresentare i loro personaggi e le loro particolari difficoltà. Attraverso la colonna sonora e il fantastico sound design, il film crea un'atmosfera che sottolinea lo stato di paranoia che lo permea fin dall'inizio, così che anche il ritmo lento non diventi noioso. È bombastico, emozionante e accattivante. Oltre all'ottima regia e alla fotografia, vi è un uso efficace delle angolazioni e un buon uso del linguaggio cinematografico. In sintesi, un film horror fantascientifico con tanto di mostro molto interessante che merita attenzione. Potrebbe non essere adatto a tutti, ma ci proverò comunque.



Commenti

  1. Davvero sorprendente, ma peccato che essendo di matrice russa di gioiellini così non ne vedremo più per tanto tempo...

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