Longlegs (2024) Il killer esoterico di Osgood Perkins


Purtroppo non sono riuscito a resistere, alla fine ho dovuto vederlo. Complice la malsana idea di farlo uscire in Italia durante il periodo autunnale rispetto al resto del mondo e anche il fatto che le immagini cominciavano già a circolare, questo voleva dire staccarsi dalla rete per un periodo fin troppo lungo, ho preso il diavolo per la coda e mi sono gustato "Longlegs" di Osgood Perkins in lingua originale (cosa che avrei comunque fatto a tempo debito).



Osgood per la sua sceneggiatura ha preso ispirazione da diverse fonti; l'espediente narrativo delle bambole che spingono i padri ad assassinare le loro famiglie è stato liberamente preso dall'omicidio di JonBenét Ramsey: dove l'omicidio fu attuato con l'avvicinarsi di Natale e uno dei regali che i genitori avevano ricevuto per JonBenét era una replica a grandezza naturale di una bambola di sé stessa, che indossava uno dei suoi abiti da concorso. Era in una scatola di cartone in cantina, a 15 piedi da dove era stata uccisa, e c'era qualcosa di così folle in questo che il regista non volle farsi scappare l'idea, il crimine è tutt'ora considerato un caso irrisolto e l'indagine è ancora aperta presso il Dipartimento di Polizia di Boulder. La colonna sonora del film è stata ideata da Zilgi, uno pseudonimo di Elvis Perkins (il fratello del regista del film), con anche idee dei sound designer Eugenio Battagila e Melody Carrillo con Elizabeth Wight.



La Neon produttrice del film (assieme allo stesso Nic Cage con la sua Saturn Films) ha utilizzato tattiche di marketing simili a quelle che hanno portato al successo The Blair Witch Project (1999), creando speculazioni attraverso clip, immagini e messaggi in codice che utilizzavano la simbologia creata per il film e nascondendo l'aspetto di Cage (parte essenziale). Il risultato ha parlato da solo, la pellicola ha ricevuto sia il plauso della critica e del pubblico incassando 103,5 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando il film della Neon con il maggior incasso nazionale fino ad oggi, nonché il film indipendente con il maggior incasso dell'anno 2024. Perkins ha attribuito a Neon il merito della promozione del film, affermando che lo studio gli chiese se avevano il suo permesso per scatenarsi, tanto che attuarono una pubblicità a pagamento contenente un codice sul Seattle Times il 14 giugno, un riferimento al killer dello Zodiaco.



Il risultato del girato di Perkins a prima vista si potrebbe definire come un impasto del realismo thriller di Fincher applicato (indagini, vità di tutti i giorni, etc.), con un tocco autoriale stile "The Silence of the Lambs" di Demme in particolare nella figura del pazzoide in cui Cage (ormai non ne sbaglia una di impersonificazione) rasenta l'iconicità scenica del Buffalo Bill intepretato da Ted Levine, il tutto unito con un utilizzo delle riprese virtuose alla Lars von Trier. Comunque paragoni a parte, il lavoro svolto da Perkins è degno del cognome che porta visto che utilizza il simbolismo del killer seriale con una venatura esoterica (chiave di lettura che forse in molti non gradiranno, ma comunque d'effetto) in un modo originale e non risparmiandosi su trovate interessanti, come Cage centellinato nella sua apparizione (quasi mai totalmente ripreso) fino al finale.



Per non parlare poi di Maika Monroe (il suo battito del cuore alla prima visione di Cage dopo settimane di separazione sul set è stato registrato e usato nella campagna marketing), come sempre scream queen d'alta qualità e ormai più che consona a ruoli del genere, senza contare una Alicia Witt molto convincente che non ha perso di sicuro il tocco stralunato e strano che ben la distingueva nel Dune di Lynch quando era bambina. Menzioni d'onore anche per Blair Underwood e Kiernan Shipka a cui viene affidato uno dei migliori dialoghi del film. La fotografia di Andrés Arochi Tinajero ben si adatta all'ambientazione anni 90 e al clima freddo canadese in cui i personaggi si muovono, notevole poi il montaggio da parte di Greg Ng e Graham Fortin che gioca in modo subliminale con le immagini. Ma più di tutto l'uso di musiche d'artisti quali T. Rex come incipit e titoli di coda del film rendono un'aura molto particolare alla stessa pellicola.

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