Rebel Ridge (2024) Vecchia scuola action: sbirri corrotti ed eroe solitario senza macchia



Scritto, diretto e prodotto da Jeremy Saulnier è uno di quei film sceneggiati con dovizia in cui ogni singolo dettaglio prende vita durante il minutaggio, fa niente la lunghezza se la resa finale è un'ora iniziale di tensione che si basa sulla non-azione seguita poi da un'altra ora in cui il crescendo da forma al climax della storia. Un misto tra thriller e poliziesco, con diverse sensazioni da Neo-western che di sicuro non lascia interdetti.



Viene raccontata un'America attuale sia a livello sociale, burocratico che legislativo che fila liscia come la scia di benzina che da cui scaturisce il fuoco innescato con un semplice fiammifero. Aaron Pierre fornisce il suo biglietto da visita nei volti che contano con un'interpretazione senza sbavature (mai sostituto di Boyega, uscito dalla produzione, fu più adatto per un prodotto del genere) che di sicuro gli aprirà le porte a ruoli che contano, già notato al tempo alla corte di Shyamalan mi ha sempre dato quel gusto alla Wesley Snipes (segnatevi sul listino che non diventi un novello Blade, presenza scenica e fisica ci sono tutte), senza contare poi la controparte corrotta alla figura positiva del protagonista qua interpretata da manuale dal mitico Don Johnson.





Da citare pure la prova di AnnaSophia Robb ottima quota rosa ma con testa e cuore per quello che riguarda il personaggio, di conseguenza pure tuttl il cast si adegua alla più che mai elaborata sceneggiatura nel quale possiamo trovare il solito James Cromwell sempre adatto e nel posto giusto come caratterista. Un far West moderno contemporaneo in cui corruzione e nobiltà d'animo lottano tra loro, da non perdere. Fotografia di David Gallego e colonna sonora di Brooke Blair & Will Blair adatta alle tonalità della storia raccontata.

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