The Barbarians (1987) Il genere fantasy secondo Ruggero Deodato, mai rubare la gemma in barba ai barbari
Per completare il mio solito trittico mensile a tema, non potevo non chiudere con qualcosa di inaspettato e per certo versi dannatamente divertente. "The Barbarians" nasce come co-produzione italo-americana tra la Cannon Films e la fua filiale italiana, la Cannon Italia SrL. Inizialmente lo sceneggiatore James R. Silke stava terminando la sua sceneggiatura insieme al regista serbo Slobodan Šijan, che fu poi sostituito da Ruggero Deodato.
La trama nonostante sembra essere un pilota automatico per il genere, offre qualcosa d'interessante con qualche sprazzo di tocco italiano in essa del genere fantasy. La rozzezza maschia dei protagonisti (i gemelli bodybuilder Peter e David Paul, che in pratica dividono in due l'ironia di Arnold) è direttamente proporzionale alla bellezza degli scenari (di Giuseppe Mangano) e costumi (di Francesca Panicali) che non mancano di stupire, bella anche la colonna sonora di Pino Donaggio. La scena migliore resta l'inseguimento iniziale stile Mad Max ma fatto con carrozze di circensi itineranti e cavalli (da vedere assolutamente), il resto è tutto quello che si è sempre visto nel genere fantasy: eroi, belle fighe, scontri di spada, mostri, draghi, magie, streghe/stregoni, cattivi usurapatori (il solito Richard Lynch). Quello che forse rende il film diverso dagli altri è l'ironia con la quale viene offerto il tutto che potrebbe anche stupire lo spettatore.
Guardandolo non vi stupirete se da qualche parte in Europa il film è citato come uno dei migliori esempi del genere fantasy, elevato col tempo allo status di cult in cui la leggerezza di certe scelte di registro narrativo hanno favorito il tutto un'arma in più. È un caso raro in cui le aspettative possono sviare al primo colpo dal valore del prodotto effettivo, questo grazie in parte al budget della Cannon che ha finanziato set, costumi ed effetti delle creature, in particolare il drago animatronico goffo ma comunque impressionante. Ci sono persino alcune riprese naturalistiche incredibilmente meravigliose sparse qua e là, mentre la storia di James R. Silke è abbastanza impegnata da fornire un filo di struttura in mezzo alle buffonate e alle risse. Forse non ha la cinica crudeltà che si associa ai film di Deodato ma questo è solo un dettaglio.
Commenti
Posta un commento