The Sword and the Sorcerer (1982) La spada a tre lame, il genere fantasy secondo Albert Pyun


In quello che è onestamente un simposio del genere fantastico a sfondo medievale si può riconoscere il tocco di un regista che quando è dove può permette che il suo tipico immaginario prenda vita. La storia è quello che il genere ha sempre regalato (particolarmente negli anni 80): eroe/principe, gnocca madamigella, stregone mostruosa, usurpatore cattivo e chi ne ha più ne metta. L'incipit è decisamente la parte più suggestiva e particolare in questa sceneggiatura che andando segue i canoni già citati, il tutto è servito per regalare quello che si cerca e in questo il film fu un successo visto che all'epoca il pubblico vide quello che si aspettava. Il titolo italiano enfatizza sulla quanto improbabile spada del protagonista uscita fuori direttamente dai mecha giapponesi presente nel film, infatti "La spada a tre lame" risulta un adattamento interessante quanto singolare come titolo di un film.




Questo non toglie una trama poco omogenea, in cui lo stereotipo dei personaggi è sempre presente nel tipico buono/cattivo di contrapposizione, cose che hanno reso successo a serie televisive (a sfondo ellenico) come Hercules e Xena. Non vi è quella serietà, ricercatezza sotto ogni punto creativo (anche se presente in certe riprese), mitologia che si trovano in prodotti come Conan di Milius o Excalibur di Boorman, in realtà domina una certa leggerezza che però non guasta e non pesa con lo stile talvolta macabro/violento/epico che la pellicola assume nel suo classico sviluppo. È il sogno di ogni adolescente eterosessuale: un'epica e travolgente storia di spada e stregoneria (nomen loquens del titolo, come in Flesh+Blood di Verhoeven) con un eroe spavaldo, dei criminali spregevoli e un'incredibile quantità di donne nude.



Lee Horsley è un eroe funzionale, Kathleen Beller una bellezza adatta al fantasy, Richard Lynch un cattivo classico e Richard Moll sotto tutto quel trucco (e poteri) un ideale misto del Tulsa di James Earl Jones e Dagoth dei due Conan. Pyun mette il suo stile (alla sua opera prima) e si sente e questo permette una sua introspezione nel genere cinematografico in questione. Su tutto questo comunque domina sin dai titoli di testa il nome del produttore Barry Chase, che prese il film già sviluppato da Pyun (assieme a Tom Karnowski e John V. Stuckmeyer) dopo che già precedentemente li aveva negato la produzione, ma visto il relativo successo di altre pellicole prese il progetto di forza e volle realizzarlo sotto la sua nomea. Il film fu un successo inaspettato, ma alla resa dei conti non regalò niente alla carriera di Pyun che per tre anni non diresse nient'altro.




Commenti

  1. Volendo scrivere dei post su questi film fantasy anni '80 ho da poco recuperato (purtroppo comprando il DVD) La Spada a Tre Lame. Una cosa tremenda, anche se esiste il tentativo di produrre una trama articolata, con diversi personaggi ecc... Per quanto io non sia un fanatico degli effetti speciali, e si debba doverosamente comprendere i limiti del periodo, anche dal punto di vista "spettacolare" il film è veramente scarso, mi chiedo perché inserire nella storia una spada che "spara" le lame se poi quando devi farlo vedere il risultato è così modesto Restano un po' di azione (talvolta coreografata mediocremente), e le donne nude o seminude. Insomma soldi spesi proprio male!

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