The Hot Spot (1990) Hard boiled fino al midollo, il neo-noir formato anni 90 di Dennis Hopper


Charles Williams scrisse una sceneggiatura del suo romanzo con Nona Tyson nel 1962, era destinata per un film con Robert Mitchum, molti anni dopo Dennis Hopper riprese la sceneggiatura e la aggiornò. Il regista descrisse il film come "Ultimo tango in Texas. Roba davvero bollente e fumante". Mike Figgis aveva scritto una sceneggiatura intitolata The Hot Spot, ed era un heist movie. Tre giorni prima di iniziare le riprese, Dennis Hopper si presentò al team creativo, convocò una riunione di domenica e disse: - Ok, non faremo quella sceneggiatura. Faremo questa - e fece passare una sceneggiatura intorno al tavolo che era stata scritta per Robert Mitchum negli anni '60 ed era basata su un libro intitolato "Hell Hath No Fury" e quello fu il film che finirono per fare. Tutto questo tre giorni prima di iniziare le riprese, alla riunione guardò tutti intorno al tavolo e disse: - Beh, sapete, se Don Johnson se ne va, non abbiamo un film -, Johnson lesse la sceneggiatura e disse: - Wow! Voglio dire, la sceneggiatura di Figgis era davvero raffinata e cool, ed era un film di rapina, ma questo era un vero noir, il tizio era un vagabondo amorale, e tutto ruotava attorno a come le donne lo avrebbero sconfitto.-




Che dire, Dennis Hopper regala la sua versione dello stile pulp/hard-boiler in pieno stile anni 90 senza perdersi troppo in virtuosismi, difatti se prendessi le copertine vintage dei libri del genere che adatta in tale formato cinematografico potrei (forse) farne tutto lo storyboard del film. La gnoccanza del duo femminile: Virginia Madsen piena (biondona) femme fatale e l'innocenza della bellezza di Jennifer Connelly vanno di pari passo con il macismo di Dohn Johnson si completano a vicenda. Ma in particolare tutti i personaggi: traspirano sesso, fumano, si ricattano a vicenda e scopano, cosa si può volere di più da un film del genere? Senza contare la bellissima fotografia di Ueli Steiger che ben si abbina alla sontuosa colonna sonora di Jack Nitzsche (che vanta artisti del calibro di: John Lee Hooker, Miles Davis, Taj Mahal, Roy Rogers, Tim Drummond e del batterista Earl Palmer) e questo è un merito in più che allaccia l'andamento narrativo e non guasta ai fini della visione. 



Inizialmente come detto il film doveva essere ben altro, ma il volere di Dennis Hopper ha tramutato l'opera in un film mai fatto com Robert Mitchum nella perfettl adattamento dello stile pulp/hard-boiled e questo si sente in ogni aspetto, tranne per il già citato tocco anni novanta che mettendo un eros ben elaborato tramuta un noir in un neo-noir davvero interessante. Carica erotica, cinismo, truffe, tresche e chi ne ha più ne metta fanno di questa trasposizione (basata sul libro "Hell Hath No Fury" di Charles Williams, sceneggiato assieme a Nona Tyson al tempo) il connubio perfetto per la deriva Tarantiniana arrivata dopo (senza contare anche "U-Turn" di Oliver Stone che con questo film condivide più di un aspetto), un preambolo ideale ma anche uno sfoggio di viltà e virtù umana che ha nel suo aspetto aggradante regala un retrogusto dei whisky di peggiore marca in cui nessuno personaggio buono è pulito, infatti i personaggi cattivi per esserlo in quanto tali (come quello intepretato da William Sadler) debbono essere oltremodo sopra le righe.




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