Pet Sematary (1989) Cimitero Vivente, di Mary Lambert


- Il cuore di un uomo è più duro della pietra Louis. Ogni uomo colpiva i propri affetti come può e a cuore delle proprie creature che ama, perchè l'amore per le persone che ci sono care è la vera e unica ricchezza, e l'amore è il sentimento che supera anche il limite invalicabile della morte! -

"Cimitero vivente" è uno di quei film horror che rappresenta la fine di una decade (i famigerati e particolari anni 80) di genere sia nei pregi che nei difetti. Di base la pellicola affronta la perdita di un figlio e la graduale discesa verso la follia come risultato di quella perdita, un aspetto deprimente e meravigliosamente inquietante. Nonostante risenta di um effetto datato e scadente in alcuni punti, ma ciò che gli riesce al meglio lo si ricorda per le immagini che offre allo spettatore. Macabro, terrificante, inquietante, sorprendente e semplicemente spaventoso; "Pet Sematary" ha momenti che ti restano impressi nella mente. Se non hai visto il film, non crederai ad alcune delle scelte narrative anomale di questo. Claustrofobico, serrato ed estremamente intenso, con uno dei più grandi climax nella storia dell'orrore. 


Visto che Stephen King stesso ha scritto la sceneggiatura, non sorprende che sia incredibilmente fedele e includa tutti i momenti giusti del libro, o almeno quelli migliori che si adattano al minutaggio. Penso comunque che manchi l'immagine del dolore sconvolgente del mondo derivante dalla perdita di un  figlio, attribuisco questo in parte alle due interpretazioni principali, di cui King non era un fan, ma anche il lavoro più profondo sul personaggio è perso al servizio di un storia inquietante a volte piuttosto banale nel mostrarsi. Per fortuna Mary Lambert dirige al meglio i tagli soprannaturali/horror della pellicla e comunica abilmente come sono quasi predeterminati. Fred Gwynne (noto nel ruolo di Herman de Mostri nella sitcom culto "The Munsters) è forse il migliore nella propria interpretazione e di come viene messa in scena.


Non è un caso che dieci anni dopo il riuscitissimo adattamento (televisivo) di Tobe Hooper si dovesse compiere una doppietta, si sente infatti che è una trasposizione presa dall'epoca migliore di King, il macabro e il fantastico camminano mano nella mano in ogni momento della pellicola, ovviamente è il solito cimitero d'indiani maledetto e l'orrore che irrompe nella vita di tutti i giorni, ma è scritto in maniera divina. Il tocco della regista Lambert (proveniente dal mondo della videoclip musicali, suoi un paio di video di Madonna) è una nota in più al film, che regala forse un'aspetto femminile dal punto di vista degli affetti che forse Romero (inizialmente accostato al progetto, ma lasciato per via dei cinque anni del via della produzione) non avrebbe saputo dargli. Dale Midkiff e la bella ex-modella Denise Crosby reggono nel ruolo deo genitori nonostante non esibiscano della prove eccezionali, accattivante comunque la colonna sonora (che vanta pure un pezzo storico scritto dagli stessi "The Ramones"). Menzione d'onore per il pelosetto artigliato zombi qui incarnato da un bellissimo British Shorthair.



Commenti

  1. Rimane impresso soprattutto il bambino, sia prima che dopo..

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    1. Il suo ritorno mi ha ricordato il deforme in Phenomena di Dario Argento, ma dimmi un po'....il rifacimento merita?

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