Countess Dracula (1971) La morte va a braccetto con le vergini

Quando la neo-vedova contessa Elizabeth Bathory scopre che il sangue di ragazze vergini la manterrà eternamente giovane e bella, escogita un piano per ottenere un rinnovato potere a corte. Rapisce sua figlia, Ilona, assumendo la sua identià e seducendo un giovane soldato, senza preoccuparsi della crescente gelosia del suo servitore e amante, il capitano Dobi (Nigel Green). Ma il piano di Bathory va storto quando rimane senza sangue e inizia a tornare ad essere quella di prima. Il film si ispira al personaggio storico di Erzsébet Báthory e trae spunto dalla biografia romanzata Erzsébet Báthory la Comtesse sanglante, pubblicata nel 1962 da Valentine Penrose; non ha nulla a che vedere con Dracula, nonostante il titolo originale sia Countess Dracula, metafora utilizzata per indicare il sadismo sanguinario della contessa Bathory (che non fu parente di Vlad III di Valacchia, personaggio che ispirò il mito di Dracula, in quanto di discendenza magiara e non romena come quest'ultimo).

Un horror molto classico in stile Hammer (messa in scena, costumi in primis), ma non casto questo è certo visto che la protagonista è l'avvenente attrice Ingrid Pitt (vampirazza maggiorata d'altri tempi) qui nelle vesti della famosa contessa ungherese Elizabeth Báthory (soggetto cinematografico molto conosciuto, quanto per fatti storici). Di base gli intrighi da corte feudale (quanto personaggi tipici) ci sono tutte: la contessa matriarca sanguinaria infedele, il castaldo arrivista (un convincente Nigel Green), il dotto curioso (Maurice Denham), il giovane rampante (Sandor Elès), la pudica principessa (Lesley-Anne DownElizabeth Báthory), I turchi, le baldracche e così via.

Quello che funziona nella regia di Peter Sasdy è l'uso delle scenografie/fotografia quanto quello del trucco quando la contessa ringiovanisce (o invecchia a seconda dei casi), in questo l'apporto di una protagonista che infonde vita (e presenza) al personaggio come Ingrid Pitt è fondamentale per la riuscita di un film, che nonostante si muova nelle regole più classiche, offre momenti interessanti e inaspettati di sano horror.