Cat People (1982) Il bacio della pantera, di Paul Schrader
A parte alcuni elementi di trama molto basilari, l'iconica scena della piscina e riferimenti sottili, questo Cat People ha molto poco in comune con il film del 1942 su cui è basato. Non è un vero e proprio rifacimento, ma più una riscrittura completa, qualcosa che ha in comune con un altro remake libero su una proprietà della RKO Pictures uscito solo due mesi dopo: The Thing di John Carpenter. Cat People ha avuto un andamento leggermente migliore al botteghino. Scritto dal truccatore diventato scrittore/regista Alan Ormsby (Shock Waves, Popcorn) e diretto da Paul Schrader (First Reformed, Taxi Driver), la pellicola è una strana bestia ferale (come quelle che Dante incontrò nella selva oscura).
Lì dove il film originale arginava determinate casistiche con uno stile sofisticato e permeato da un certo romanticismo, qui Schrader spalanca le porte al morboso, mutagenico ed erotico compiacimento di visione. Le scene prese dal film originale non reggono banco se comparate al materiale d'ispirazione, però le scelte di diversificazione dall'opera originale aggiungono un'evocatività scenica dannatamente accattivante. Il sesso è cardine di quasi tutto quello che vediamo, sentiamo e percepiamo ma tra questa efferata carneficina di corpi, sangue e artigli vi è posto anche per il romanticismo (citare la Vita Nova di Dante è qualcosa per pochi) e l'atavico.
La Kinski come sempre perfetta per certi ruoli, qui in bilico tra il letale e l'innocenza ma degne di nota anche le prove di Malcolm McDowell, John Heard, Annette O'Toole (che per poco non batte la stessa Kinski in quanto figaggine) e Ruby Dee. La visione di Schrader è forte e pure contaminata dalla cotta per la Kinski (tutte le sfumature dell'amore in questo sono plateali), questo non toglie il fatto che l'eleganza con la quale dirige questo film tra riprese e la fotografia di John Bailey, offre una lettura interessante che non va sottovalutata, a tratti pure malinconica. Mitica la colonna sonora di Giorgio Moroder, che si avvale pure di David Bowie per la theme portante.
Cat People fu venduto come un thriller erotico alla sua uscita e, considerando il tema centrale, c'è davvero molto sesso ma è anche più di questo. È ben girato, pieno di grande misticismo e la complessità psicologica della storia di Irena emerge piano piano. Poi ci sono gli effetti truculenti (ottime le creature/trasformazioni del duo Tom Burman & Bari Dreiband), che danno al film quel tanto che basta per placare gli amanti dell'horror e dei monster movie. Questo film fa ciò che dovrebbero fare tutte queste operazioni: rendere omaggio all'originale rendendolo qualcosa di completamente diverso. Il fatto che si trovi a cavallo tra il thriller d'autore e l'horror in piena regola comporta che la maggior parte del pubblico fa fatica ad accettarlo. Anche il finale si è dimostrato piuttosto polarizzante per quanto magico e malinconico.
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