Bowling for Columbine (2002) L'A(r)mata America di Michael Moore


Visto che ho parlato di un documentario, mi sembrava giusto citarne un altro davvero interessante oltretutto (e purtroppo, aggiungo) sempre dannatamente attuale nonostante abbia vent'anni e passa sul groppone. La causa di questo lavoro è Il massacro della Columbine High School, una strage in ambito scolastico avvenuta il 20 aprile 1999 negli Stati Uniti d'America (da cui è stato tratto il film "Elephant" di Gus Van Sant), il contesto invece è l'America, in dettaglio il suo stato civile e bellico che viene messo sotto la lente d'ingrandimento. Dietro all'obiettivo, sia d'intenti e che di telecamera, di questo documentario troviamo nientepopodimeno il contestatore per eccellenza, Michael Moore. Il regista/giornalista si dai primi minuti palesa un profondo interesse per gli argomenti cruciali per cui lotta, e come risultato ha creato un film attento e coinvolgente. Moore ha i suoi modi unici di affrontare questioni delicate con umorismo, ma non si spinge mai troppo oltre per rispettandone la gravità. Qui, sceglie come punto tematico il fatto che gli assassini della Columbine andarono a giocare a bowling prima di commettere il massacro, e da lì espande la sua avvincente indagine sul motivo stesso della violenza armata fuori controllo in America.



È davvero un'esperienza che apre gli occhi, ci sarebbe molto da dire su tutto quello che viene trattato nel film, basta solo pensare che Moore si cimenta nella sua inchiesta a 360° senza tralasciare nulla e argomentando ogni affermazione fatta, senza lasciare nulla al caso. Moore si mette sulle tracce della violenza intrinseca della nazione americana, mettendone le ombre allo scoperto e senza perdersi troppo in scenette, una nazione che ha sempre stabilito la sua libertà attraverso le stesse armi con cui ne difende i diritti. Interessanti le parti dedicate a Matt Stone di South Park, l'intervista a Marilyn Manson e tutta la propaganda pro-armi dietro a un grande divo Hollywoodiano come Charles Heston. La chiusura poi con 1984 di Geroge Orwell è la ciliegina sulla torta.



Il documentario è elaborato su una successione di brevi episodi e presenta opinioni varie e un'abbondanza di statistiche utili, mentre attraversa vari stati degli USA e nei territori canadesi ampiamente polarizzati, dove l'accessibilità alle armi da fuoco è simile ma con un tasso di omicidi assolutamente non paragonabile. Non esita a usare un umorismo attentamente misurato, sotto forma di un'intelligente sequenza animata (prodotta dal duo di South Park), che illustra le fobie dei leader bianchi storici in America per iniziare a combattere coloro che percepivano dissimili da loro stessi. Trova inoltre il tempo per evidenziare le agende americane nella paura e nella violenza concentrate nelle loro notizie, così da creare un continuo clima di paura. Emotivamente sconvolgente e penetrante, "Bowling for Columbine" è uno dei migliori documentari d'inchiesta che abbia mai visto. L'artefice di tutto questo è un piantagrane, un troll e, in definitiva, qualcuno a cui non frega niente di calpestare i piedi delle persone potenti in questa esperienza scoraggiante (e divertente in parti uguali) che affronta l'eterno problema delle armi in America, e la standing ovation di Cannes di 13 minuti vale ogni secondo.



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