Goya's Ghosts (2006) L'ultimo film di Miloš Forman


Complice il fatto che sono andato a vedere la mostra di Francisco Goya a Milano, mi è sembrato giusto ritirare in ballo il regista Forman di cui bisognerebbe sempre parlare, vista la sua grande bravura nel saper dirigere film biografici che sono sempre andati oltre il classico velo patinato tipico di quelli Hollywoodiani. In questo caso è il presupposto che nasce dietro la concezione della pellicola che fa interessare: il cineasta prese in considerazione l’idea di fare un film sulla vita del famoso pittore spagnolo Francisco de Goya e l’inquisizione spagnola già cinquant’anni prima, nel periodo degli studi nella Cecoslovacchia comunista. In questa genesi non vi è nulla da stupirsi se possiamo notificare, grazie alla previa conoscenza della vita regista, dei punti in comune tra l'invasione delle truppe napoleoniche e britanniche delle similitudini con il suo paese d'origine. Inoltre, sebbene Forman abbia affermato che la sceneggiatura era terminata prima dell'inizio della guerra in Iraq, il film è stato visto come critico nei confronti del ruolo degli Stati Uniti. Il vicepresidente americano Dick Cheney ha citato Napoleone prima della guerra, dicendo: "saremmo visti come liberatori", una frase che secondo Forman era già nella sceneggiatura prima di essere pronunciata da Cheney. Forman disse che voleva rappresentare "il fatto interessante che Napoleone portò i semi della democrazia in Spagna, ma all'epoca non era sufficiente".



Nonostante non sia il fiore all'occhiello della filmografia del grande regista Miloš Forman, è purtroppo il suo ultimo film prima che la degenerazione della sua malattia agli occhi lo facesse ritirare definitivamente. Ricostruzione storica, romanzamento cinematografico, messa in scena, dramma, personaggi artistici, dualità dell'animo umano e sdoppiamento di personalità, in questo breve elencato possiamo trovare la summa del suo cinema che è questo film in costume storico che porta il nome di "Goya's Ghost" (dedicato al famoso pittore spagnolo ovviamente, ma non solo). Javier Bardem è micidiale nella doppia natura del suo personaggio, Stellan Skarsgård rappresenta un ottimo Goya, la Portman non splende nel doppio ruolo se non per la sua fulgida bellezza e la comunque solida prova, completano il tutto veterani come Randy Quaid, Michael Lonsdale e José Luis Gómez. Il vero punto forte, oltre al piccolo spaccato della Santa Inquisizione, è l'incastro delle opere di Goya nel contesto del film, dato che ne valorizza il punto di vista del romanzamento e della costruzione della sceneggiatura (nonostante lasci i personaggi grezzi nella loro totale introspezione psicologica, un accorgimento che probabilmente non interessava al regista stesso).




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