Spaceman (2024) There's a spaceman waiting in the sky


 

Talvolta mi capita di incappare in queste pellicole senza neanche saperlo, ben venga poi che sia un'occasione per rivedere Adam Sandler in un ruolo serio, cosa che fa sempre bene a ricordare il suo talento celato. Oltretutto in un film bello e profondo come lo spazio in cui è ambientato. Nonostante il genere sia fantascienza spaziale, la trama ha la maggior parte dei risvolti di scrittura sul piano drammatico ed esistenziale. Come in "Arrival" i piano temporali s'intersecano tra loro nella narrazione così da poter mostrare la storia di un uomo e una donna nel loro travaglio relazionale. Due esseri umani distanti, ancora prima della separazione spaziale in cui l'uomo nel suo egoismo ha tralasciato il vero valore del rapporto con la persona di cui è innamorato. Il viaggio è una nuova scoperta per il genere umano, ma lo è ancora di più per il protagonista che scopre il valore della sua amata alla fine e inizio del tempo e dello spazio.


La trama vien da sé: l'astronauta ceco Jakub (Adam Sandler) intraprende una missione in solitaria per esplorare una misteriosa formazione di nuvole viola nel sistema solare. Quasi a metà del suo viaggio, sua moglie Lenka (Carey Mulligan) gli invia una trasmissione dicendogli che lo sta lasciando. Preoccupati per lo stato mentale di Jakub nel solitario vuoto dello spazio, le persone al controllo della missione (Isabella Rosselini e Kunal Nayyar) gli nascondono queste informazioni. Ma man mano che la solitudine e l'isolamento di Jakub prendono piede e non riceve risposta alle comunicazioni con sua moglie, incontra e fa amicizia con un ragno gigante (CGI) doppiato da Paul Dano. Chiama il ragno Hanuš e inizia a contemplare la sua vita con Lenka, riflette sui suoi rimpianti e su come l'ha delusa.



Vari dettagli suggeriscono la matrice est europea della scrittura, anche perché quella le origini dell'autore del libro (Spaceman of Bohemia di Jaroslav Kalfařd) da cui è tratto il film, sono solo parziali introspezioni ma raccontano molto degli autori (regista e scrittore) e del loro modo d'implementare le proprie vite personali nelle due relative opere. Un film che guarda con speranza nei rapporti umani, dove un'entità aliena con le fattezze ragnesche (e la voce di un grande Paul Dano) porta la presa di coscienza in un cosmonauta (il mitico Adam Sandler, sempre ottimo nei ruoli drammatici) verso la propria moglie (una deliziosa Carey Mulligan) e la natura dei loro sentimenti. Anche qui la presenza di un ragno rimanda ironicamente a quella delle visioni in "Enemy" (ancora Villeneuve), ovviamente con ben altro scopo e valore nonostante vi sia di mezzo una storia di coppia.



Commenti

  1. Un film dai tempi lunghi, con dialoghi lenti, tanti intermezzi... non si segue facilmente, ma se ci si mette un po' di sforzo non è affatto brutto. Bravi gli attori, e pure il ragno ;)

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    1. Si, basta entrare con l'umore giusto bella visione. Per quello che riguarda il contenuto si verrà certamente ripagati.

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