Freaky Tales (2024) I guerrieri della notte di Oakland



Lampi verdi, freestyle battle, pulp cinema, ah non può essere vero, io chiamo la polizia....(citazione dovuta a Grosso Guaio a Chinatown, pure citato nel film stesso), tolta qualunque premessa questi sono I Guerrieri della Notte di Anna Boden & Ryan Fleck. Il duo aveva già detto la sua con Capitan Marvel (chissà Brie & Samuel e il contesto da Pulp Fiction erano solo una premessa stilistica a questo film) ma qui vanno oltre, oltre perché personalmente rientrano nel citazionismo e messa in pratica cinefila che esalta i miei occhi: Scanners, Grosso Guaio a Chinatown, Pulp Fiction, 8 Mile, I Soliti Sospetti, Kill Bill e via andare sono solo la punta di un iceberg che affonda le sue radici nel film antologico in stile Mario Bava (Film antologico a tema, di cui lo stesso Pulp Fiction era debitore per la divisione in capitoli).



Detto terra-terra questo è un film che esalterà i puristi sfegatati di cinema perché la messa in scena nel suo essere totalmente artificiosa e citazionista offre tantissime cose (il primo gran uso di For Whom the Bell Dolls dei Metallica in fase di montaggio, occhiolino a Robert Komatsu & Raphael Saadiq per questo). Non so, già Tom Hanks che salta fuori in un video noleggio che ti parla di basket e cinema (facendo classifiche) è qualcosa di veramente intoccabile, mettendo anche la mano sul fuoco la verve di questo lavoro abissa i difetti (un crescendo troppo limitato) ma quando esplode, esplode con forza che unisce tutte e quattro le storie nel giusto modo e con le giuste dovizie.


Parlando del cast: Pedro Pascal è il prezzemolo di Hollywood ma qui mi regala personalmente una delle intepretazioni migliori che io gli abbia mai visto fare, Jay Ellis che fa un massacro da samurai in un ibrido tra Blade di Wesley Snipes e Beatrix Kiddo di Kill Bill uccidendo (anche in stile Scanners) bifolchi suddisti redneck al contempo interpretando un Warrior che ha battuto i Lakers di Johnson lascia senza parole, Ben Mendelsohn come cattivo principale riuscitissimo nel suo stereotipo, Tom Hanks che fa il cinefilo (tanta roba) e per finire gente come lo stesso Sleepy Floyd, Marshawn Lynch, Too Short (che è anche il narratore, grandissimo OG del rap americano) e il compianto Angus Cloud sono ciliegine su una torta dedicata ai fan del cinema di genere che aggiungono tantissimo. 


La prima storia è Punk vs Nazi, la seconda puro Rap anni 80, la terza sfiora Pulp Fiction di poco e infine la quarta che è Kill Bill formato basket chiudono una linea narrativa non eterogenea ma ben racchiusa in un contesto proprio cinematografico. Anna Boden e Ryan Fleck, io partivo a mal partito ma voi con il vostro cinema mi avete stupito.

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