Der Untergang (2004) Gli ultimi giorni del Terzo Reich


Era da un po' di tempo che non guardavo un film di guerra o comunque ambientato durante un conflitto bellico mondiale, un genere che mi ha sempre interessato anche perché può aggiungere e togliere punti di vista che normalmente passano in sordina, visto che la storia viene scritta dai vincitori, su queste peculiarità cineasti come Sam Peckinpah hanno fatto miracoli. Cito Bloody Sam perché in questo caso il punto di vista è quello dei nazisti e viene preso in dettaglio l'ultima parte dell'assedio a Berlino da parti dell'esercito Sovietico. Un film che ho sempre voluto vedere e che ha sempre fatto parlare di sé nel web per via del video ironico di "Hitler viene a sapere che...", quindi doppiamente interessante, perché dalle migliori parodie è ovvio che vi è di base materiale di qualità. Il soggetto da cui lo sceneggiatore/produttore Bernd Eichinger è da ricercarsi in due particolari libri: "La disfatta", scritto da Joachim Fest, storico del Terzo Reich e autore di biografie su Hitler e "Fino all'ultima ora", diario di Traudl Junge (presente pure nell'incipit e nell'epilogo), segretaria del Führer.




Il film fu stato girato a Berlino e Monaco di Baviera, mentre le riprese degli esterni sono state effettuate a San Pietroburgo. La vicenda si svolge prevalentemente nel bunker della Cancelleria; il regista Hirschbiegel volle ricostruirne accuratamente l'aspetto e l'atmosfera decadente, attingendo dalle memorie dei testimoni oculari dell'epoca, sopravvissuti, e da altre fonti storiche. Già nel 1955 il regista Pabst aveva portato l'adattamento del libro della Junge con "L'ultimo atto", il regista Hirschbiegel invece sceglie una strada più "politicamente" corretta rispetto all'originale. Visto che il demonio, probabilmente, non corrisponde mai a nessuna delle descrizioni che lo ritraggono qua si sceglie di predisporre il lato umano accertato del dittatore nazista (e dei suoi fedelissimi), la sua degenerazione personale e nel mentre di mostrare lo stato della popolazione berlinese i quei giorni indemoniati d'assedio.


Probabilmente la pellicola in questione è la presa di coscienza del popolo tedesco (non che prima non ve ne fossero state altre, anzi) nei riguardi dei fatti accaduti nella Seconda Guerra Mondiale, però offerti con ferma mano e mente scevra al nuovo millennio. La regia di Oliver Hirschbiegel mette in mostra l'ultimo atto del Nazismo e dei suoi gerarchi non perdendo però anche il lato (credibilmente) umano di essi, abilmente mostrato negli interni dei bunker. La sceneggiatura di Bernd Eichinger non si perde in romanzamenti di sorta, voli pindarici romantici o qualsivoglia forma d'adattamento didascalico di persone e fatti. Gran cast che solidifica il valore del progetto, in particolare: un monumentale Bruno Ganz nei panni di Adolf Hitler, un Ulrich Matthes perfettamente calato nei panni di Goebbles e una strepitosa Juliane Köhler a ricoprire il ruolo di Eva Braun. Da vedere almeno una volta, un film storico e drammatico che schiva forme didascaliche di narrazione per mostrare due lati della medaglia di un popolo e di una pagina della storia che non scorderemo mai.

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