The Woods (2006) Il collegio delle streghe nel bosco, di Lucky McKee



Quello di oggi è un esempio di come il palinsesto di genere horror soprannaturale che ha reso famoso il "Suspiria" di Dario Argento (oltre alla fotografia) abbia dato ispirazione a pellicole degne di nota sul lungo tragitto, inoltre è anche un antesignano della stessa rivisitazione di "Suspiria" fatto da Guadagnino in cui se non fosse per determinati aspetti ne risulterebbe la fotocopia, ma uscita ben 13 anni prima. 

Viene da sorridere quando si parla della "scarsità" dell'horror ad inizio 2000, visto che nella realtà dei fatti il materiale presente sia ben all'altezza dei tanti e fin troppo elogi di quello contemporaneo, di cui la sola e unica differenza è la distribuzione che attualmente tende nel distribuirli molto di più al grande pubblico. In questo il film del regista Lucky McKee paga pegno, ma ben guardando aveva sviluppato un film che aveva rubato il titolo a "The Village" di Shyamalan è che per varie motivazioni ha dovuto subire un'uscita differente rispetto a quella programmata (invece che al cinema, direttamente in DVD).


La trama vien da sé: è il 1965 e l'adolescente Heather Fasulo viene spedita dai genitori nel prestigioso collegio femminile "Falburn Academy", sperduto nel mezzo di una foresta del New England. Durante la permanenza di Heather nell'istituto, alcune ragazze che si erano avventurate nel bosco iniziano a sparire misteriosamente. In questa sinossi è indubbio riconoscere l'ispirazione ai classici dello sceneggiatore David Ross (altro discorso per la dicotomia magia/bosco che anticipa "The Witch" e "Apostle"), però è sorprendente come ancora una volta il cineasta Lucky McKee metta in mostra il suo talento nel genere. McKee è un regista in cui sono sempre incappato per caso nelle sue pellicole, ma tutte le volte sono rimasto preso dalla sua conoscenza del genere e dalla capacità di sviluppate storie femminili così accentuate quanto ben elaborate dal punto di vista narrativo. Qui dimostra tutta l'abilità nel trattare le dinamiche femminili senza mai scadere nel becero e rilegando rapporti che vanno molto più in là di quanto ci si possa aspettare. Complice pure un cast niente male: Agnes Bruckner, Patricia Clarkson, la biondissima Rachel Nichols e tutte le altre regalano ottime prove che non perdono mai di mordente nello svolgimento narrativo.


Dopo la visione mi è sorto un quesito: - Come mai "The Woods" non ha raggiunto lo status di cult che merita? -. Credo che la risposta sia che nella sua fin troppo realizzazione di qualità. Non elaborato per chi cerca un brivido a buon mercato, è un film horror che prende spunto da classici a lenta narrazione come "Rosemary's Baby" e l'originale "The Haunting". Ruota attorno a un collegio femminile, senza sessualizzare o feticizzare le studentesse, con un climax quasi surreale in cui un'ascia viene utilizzata efficacemente contro i corpi dei cattivi, unica parte che si concede allo splatter. All'apparenza quello che dovrebbe essere un film leggero da spavento si rivela un esercizio di stilr ponderato e basato sulla narrazione, con ritmo sostenuto e suspense. Un verl peccato che il film abbia perso l'uscita nelle sale che avrebbe potuto procurargli il pubblico d'essai che lo avrebbe apprezzato.

Vittima dei problemi finanziari della United Artists e della MGM, McKee non ha mai diretto il film in modo che uscisse direttamente su DVD: dato un budget dichiarato di 10-12 milioni di dollari, ogni dollaro è sullo schermo in una scenografia straordinaria con elaborati dettagli d'epoca, fotografie incontaminate del veterano direttore della fotografia John R. Leonetti e un cast impressionante. Questo è il tipo di film di cui il genere horror aveva disperatamente bisogno al momento della sua produzione (e di cui ha ancora bisogno oggi). È maturo per essere scoperto e merita il riconoscimento come un mini-classico poco visto.



Commenti

Quello che tira di più