28 Days Later (2002) L'avvento del Rage Virus



Vi è tanto Romero (in particolare "Day of the Dead"), come vi è anche tanto Richard Matheson, ma debbo dire che troviamo anche l'impronta di Umberto Lenzi con il suo "Incubo sulla città contaminata". Quello che hanno fatto Garland (alla sceneggiatura) e Boyle (alla regia) è stato un rinascimento del genere proprio ad inizio millennio, iconico quanto purtroppo lungimirante pert certi versi quasi vent'anni dopo (Corona Virus). L'idea di usare la variante sickos del genere zombie, anche se qui parliamo d'infetti (tramite il Rage virus, di matrice scimmiesca come la leggenda urbana dell'AIDS negli anni 90) è stata la scelta più giusta.





Il film si apre con un prologo che introduce le origini di un virus altamente contagioso che amplifica il comportamento rabbioso degli esseri umani infetti, trasformandoli così in esseri aggressivi, simili a zombie (ma in realtà sickos). La storia riguarda Jim che si sveglia in un ospedale abbandonato 28 giorni dopo lo scoppio della malattia solo per trovare l'intera città di Londra completamente deserta. La trama si concentra sulla lotta di Jim e di pochi altri sopravvissuti che cercano di far fronte a questa inaspettata svolta degli eventi. L'approccio di Anthony Dod Mantle alle immagini fa un uso eccellente della fotografia digitale con molte sequenze che sembrano girate con una videocamera, la cui bassa risoluzione aggiunge un tono macabro alla narrazione. Il montaggio di Chris Gill ritaglia e riorganizza abilmente le diverse angolazioni in un'unica ripresa caotica per tutta la durata e non lascia mai che il pubblico resti tranquillo anche nelle situazioni più pacifiche.



Nonostante non brilli comunque per certe scelte narrative logiche, in particolare il terzo atto, l'inizio con quella Londra deserta (per non parlare di Manchester in fiamme) è stato un fulmine a ciel sereno, Garland ha saputo ottenere il meglio dal materiale con il quale si è ispirato (ancora oggi questo film ha un forte peso nella sua filmografia di novello regista e qualche richiamo lo si sente sempre). Ottimo il cast: Murphy trasformista, Harris tosta, Gleeson amorevole e Eccleston pazzo militare. Gran colonna sonora di John Murphy, regia di Boyle come sempre sperimentale e funzionale.Violento, caotico e inquietante, ma anche bello, divertente e piacevole, "28 Days Later" è un gioiello che nessun fanatico dell'horror dovrebbe lasciarsi sfuggire. Assolutamente consigliato.



Commenti

  1. Indubbiamente un gran bel film, tra i migliori del genere degli ultimi 20 anni!

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