Love Lies Bleeding (2024) Sex, Crimes and Roid rage




Finalmente sono riuscito a mettere gli occhi su un film, facente parte di un mio dittico ipotetico assieme a "Drive-Away Dolls" di Ethan Coen, dove le premesse da me ricercate convergevano con le tematiche del film nella sua semplicità espositiva del genere che voleva rappresentare, in pratica il Neo-Noir erotico/revenge movie/on-the-road degli anni 90. Prima pellicola che vedo della regista Rose Glass, "Saint Maud" penso sia da recuperare il prima possibile viste le capacità dimostrate in questo "Love Lies Bleeding".






Ambientato nel 1989, la trama del film segue la relazione appassionata tra una solitaria direttrice di palestra, che fa parte di una famiglia criminale, e un'ambiziosa bodybuilder, in cerca di fortuna in un contest a Las Vegas, che verrà coinvolta suo malgrado nella criminalità organizzata del padre della sua amante. Non dico che non mi sia piaciuto, ma non mi ha fatto neanche gridare al miracolo di genere. Togliendo la tipica impostazione da Neo-Noir (fotografia, storia, colonna sonora del solito Clint Mansell), i due elementi che mi sono piaciuti sono Ed Harris (non bisogna neanche spiegarlo il perché) e la variabile Roid Rage. Se con Harris si va sul sicuro, con la variabile degli steroidi si doveva osare molto di piu, forte il finale come scelta ma un po' fulmine a ciel sereno, per l'amor cielo è coerentissimo con il film ma troppo sbucato dal nulla per quanto ci viene mostrato in materia. Kristen è come sempre sul pezzo nei suoi ruoli anticonformistk, non male davvero la O'Brian che mi ha ricordato molto la Chyna dei tempi d'oro nella WWF, Malone sempre grande caratterista ma le fanno sempre fare la cornice del quadro oramai e poi un grande Dave Franco anche lui fantastico nelle vesti del redneck violento.



Comunque rispetto alle mie conclusioni, che poi verificherò dopo un'altra visione che la pellicola merita, la storia può godersi l'appellativo di "Thelma & Louise sotto steroidi" o anche "A24 She-Hulk" vista la svolta di trama nel finale. La trama beneficia delle dinamiche pulp/hard-boiled in modo aderente con la narrazione senza risparmiarsi richiami ai Coen e Tarantino, ma troviamo anche spazi d'estetica in cui le toccate alle tipiche impostazioni surrealiste/grottesche di David Lynch e le pazzie del Cronenberg anni 80 fanno capolino in modo molto accattivante e omogenee alla natura del film. Nonostante una parte di pubblico si ritroverà (forse) a criticare la pellicola per aspetti che non dovrebbero, omofobia repressa come sempre, in cui la continua relazione sessuale tra le due protagoniste viene sbattuta in faccia (talvolta anche ossessivamente) questa non toglie nulla al legame che vuole dimostrare e che si fa forte durante tutte le peripezie che accompagneranno le due fino al finale.



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