Serial Mom (1994) La signora ammazzatutti di John Waters




In primis, la dolcezza della serial killer interpretata dalla mitica Kathleen Turner (era da Oscar) offre una capacità a 360° di ribaltare il personaggio con la propria bravura teatrale al limite della realtà. Uno slasher, che è commedia nera e poi (il più sacro dei generi americani) courtroom drama e così io posso ancora inchinarmi alla poliedricità eclettica del cinema targato John Waters. Pensare che poi la pellicola diventa pure monito del clamore che i media americani possono dare a tali situazioni, un presagio di quello che sarebbe stato poi il caso O.J. Simpson con il suo processo nel 1995.

Il film ebbe una post-produzione travagliata, segnata da conflitti tra Waters e la Savoy Pictures. Nel suo libro del 2019 Mr. Know-It-All, Waters afferma che i dirigenti dello studio che avevano visto una prima versione si opposero alla violenza e alla commedia dark. Chiesero che il film venisse sostanzialmente rielaborato e che gli fosse dato un finale diverso, cosa che Waters si rifiutò di fare. L'acrimonia tra le due parti si intensificò in seguito a una proiezione di prova manipolata, che Waters riteneva fosse stata deliberatamente tenuta davanti a un pubblico conservatore che difficilmente avrebbe apprezzato il film. La contrappose a una proiezione più ricettiva per i membri dell'industria cinematografica a Los Angeles. La Turner parlò del calvario alla giornalista di gossip Liz Smith, che era un'amica. Smith intervenne con un articolo intitolato "Lasciate stare Serial Mom", pubblicizzando la situazione, e la Savoy alla fine cedette alle sue richieste.


Sempre Baltimora, sempre una coralità periferica americana, sempre il grottesco alternato con il sacro e profano. Un cast interessante e anche lungimirante per un genere che la pellicola rappresenta (Matthew Lillard parla di te), non so è come se Pleasantville fosse stato scritto da Waters. Ma ripeto, su tutti è Kathleen Turner che piega e spezza a suo compiacimento la recitazione, davvero una caratterista da golden age. I mondi di Waters hanno tutti gli stessi temi, ma si esprimono in modo originale e micidiale, questa volta anche con una colonna sonora riuscitissima di Basil Poledouris. La normalità che devia e diventa grottesca, anche per le minime cose, uno specchio di una realtà bigotta che reprime in retoriche e detti di paese, ma che quando divampa colpisce tutti indifferentemente, come la realtà delle cose. Che gran annata cinematografica resta il 1994 e questo lavoro sembra un dipinto di Norman Rockwell sporcato di sanguee follia.



Commenti

  1. Ammazza che hai ritirato fuori! Lo avevo completamente rimosso! Ci sta pure coso di Scream, ma pensa un po'.
    Kathleen Turner strepitosa, concordo.

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