Play Dirty (2025) Buon Natale Shane Black e grazie per il regalo anticipato


Buon Natale Shane Black e grazie per il regalo anticipato. Finalmente, l'astinenza si placa, l'uomo dalle sceneggiature milionare torna con un buddy heist movie degno della sua fama dopo l'oscurantismo dovuto alla diatriba The Predator.


Penso talvolta che Netflix e Amazon possano essere l'ultima riserva per un certo tipo di cinema che mi ha formato e cresciuto per gusti puramente soggettivi, in questo caso s'intrufola pure RDJ (peccato non abbia mantenuto il ruolo del protagonista oltre che produttore, il peso divistico era quello) nel dare man forte al progetto basato sul Parker di Donald E. Westlake. Rapinare ai rapinatori e la regola che permea tutta la storia/sceneggiatura e in mezzo abbiamo dialoghi al vetriolo, incidenti ferroviari e tante pallottole, in questo Black non si risparmia nulla del suo modo di fare cinema in modo ironico, intelligente, cinico allo stesso tempo ma con grande carisma. Shane chiama a sé caratteristi già rodati nella sua filmografia (inutile citarli) e qualche entrata fresca come: il solito Mark Wahlberg in tenuta action, LaKeith Stanfield meno stronzo negativo del solito, Rosa Salazar come angelo da combattimento, Tony Shalhoub, la mitica Peta Wilson e infine pure Gretchen Mol.



Il risultato forse non è equivalente al Inside Man di Spike Lee per il genere, ma rende un casino grazie alle pochissime fasi di stanca e all'azione che scorre continua tra dialoghi e situazioni riuscitissime. Oltretutto un Alan Silvestri alla colonna sonora fa il verso a James Bond (da un certo punto di visto è un film alla Bond che demolisce la Spectre, senza contare i titoli di coda stile Skyfall). Shane Black mette il marchio a fuoco ancora una volta, con un film che risulta coerente con la sua produzione artistica, da goderselo fino in fondo.



Commenti