The Day of the Jackal (1973) Un thriller spionistico perfetto come un orologio svizzero

 


E' bello tornare ai classici, nello specifico è bello tornare in quei originalissimi anni che sono stati i 70 per il cinema mondiale, dove tutti i generi ebbero modo di germogliare in bellissime e variopinte piante uniche nel loro genere, questo è quello che direbbe un botanico. Essendo io un visionatore incallito e appassionato come pochi (o come tanti di voi) è impossibile soprassedere quel determinato arco narrativo della settima arte. Oggi vi propongo un raro esemplare di perfezione (del genere thriller/spionaggio) che porta il nome "Il giorno dello Sciacallo" del regista austriaco Fred Zinneman, adattato dal libro omonimo di Frederick Forsyth, e sceneggiato da Kenneth Ross. Produzione di fattura europea, in cui vi è posto anche per l'Italia difatti una delle location della pellicola è Ventimiglia (in Liguria).

The Day of the Jackal era originariamente parte di un accordo di due film tra John Woolf e Fred Zinnemann, l'altro era un adattamento dell'opera teatrale Abelard and Heloise di Ronald Millar. Inizialmente gli Universal Studios volevano scegliere un importante attore americano per il ruolo dello Sciacallo, con Robert Redford e Jack Nicholson volati in Europa per l'audizione. Sebbene la Universal preferisse Nicholson, Zinnemann alla fine si assicurò un accordo di produzione che prevedeva che sarebbero stati scelti solo attori europei. Successivamente gli attori britannici David McCallum, Ian Richardson e Michael York sono stati presi in considerazione prima che Zinnemann scegliesse Edward Fox. A Jacqueline Bisset è stato offerto il ruolo di Denise, ma ha dovuto rifiutare a causa di conflitti di programmazione. Zinnemann ha scritto che Adrien Cayla-Legrand, l'attore che interpretava de Gaulle, è stato scambiato da diversi parigini per il vero de Gaulle durante le riprese, sebbene de Gaulle fosse morto da due anni prima dell'uscita del film. La sequenza è stata filmata durante una vera e propria parata, che ha creato confusione; la folla (molti dei quali non sapevano che si stava girando un film) ha scambiato gli attori che interpretavano gli agenti di polizia per veri agenti e molti hanno cercato di aiutarli ad arrestare i "sospetti" che stavano catturando tra la folla.


Senza girarci troppo attorno: “Il giorno dello Sciacallo” è un film incredibilmente incalzante. Dura due ore e un quarto e non annoia neanche per un istante, importante il montaggio certosino di Ralph Kemplen che regge per tutto il tempo. Nonostante la trama, non è un film politico: non è di destra, non è di sinistra, non è contro De Gaulle né a suo favore (come è giusto che sia il cinema). Al cineasta  Zinneman interessa altro: stile, ritmo, tensione narrativa. E, in questo, “Il giorno dello Sciacallo” non ha rivali. È un film di spionaggio senza chincaglierie tecnologiche, musica tonitruante e battute a effetto alla 007, bensì un thriller dallo stile asciutto, spoglio, rigoroso, essenziale, perfetto. La regia di Zinneman è molto controllata ma sa esaltare con abilità il lavoro degli attori (Edward Fox se la comanda nei panni del killer) e la cura per i dettagli dell’inquadratura. La sceneggiatura, di Kenneth Ross, adatta fedelmente il romanzo omonimo di Frederick Forsyth, snellendola, ove necessario, per rendere il film ancora più scattante. Il risultato è un congegno perfetto, dove non c’è spazio per battute, scene o anche gesti inutili.

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