From Beyond (1986) Lovecraft, body horror & frenesia dimensionale
Il secondo film di Stuart Gordon, sempre in collaborazione con Yuzna e sempre a base di Lovecraft è una ulteriore conferma del suo talento, ma anche di jn particolarissimo modo di far cinema. Un film girato completamente in Italia, per motivazioni di budget, ma che non risente dei limiti dei mezzi usati tutti elaborati nella giusta (quanto disgustosa) misura.
Ispirato al racconto omonimo Dall'ignoto (From Beyond) dello scrittore Howard Phillips Lovecraft, non ha la stramberia di "Re-Animator", ma lo stesso proietta Gordon nella tradizione dei registi horror di Hollywood che ci provano davvero come: James Whale, Tod Browning e Roger Corman. Gli adattamenti di Lovecraft di Gordon sono in realtà molto inusuali, in cui i principi base dello scrittore persistono ma la visione del regista implementa molto eros e anche una certa ironia. In un'epoca in cui quasi tutti i film di exploitation potevano fare soldi se le loro pubblicità erano abbastanza intelligenti, questo è un film che cerca di mescolare un po' di satira e arte con tanto body horror bagnato, forse alcuni degli effetti gore e mutagenici più abominevoli di sempre.
Del resto Brian Yuzna sa come far sembrare tutto sporco come l'inferno. L'antenna in cui la ghiandola pineale di Combs fuoriesce dalla testa come un'esca per pesci della rana pescatrice e inizia a succhiare il cervello delle persone attraverso i loro occhi è tutto ciò a cui un film horror dovrebbe aspirare. Quando il risuonatore viene accesso si apre una dimensione contorta in cui gli esseri umani entrano sia a contatto con l'ignoto ma anche con l'eccitazione. Le bestie di carne pulsante abbondano mentre Barbara Crampton indossa un completo equipaggiamento BDSM e cerca di calvacare il glabbro collega sul punto di morte, e come ho detto prima, tutto è semplicemente bagnato come una malabolgia dell'inferno dantesco.
Jeffrey Combs ormai naviga con la recitazione nel genere non importa quante protesi abbia addosso, puoi ancora vedere ogni sussulto nervoso sul suo viso. Porta quell'energia isterica maschile, davvero il Vincent Price della sua generazione, Ken Foree come sempre perfetto, Ted Sorel adatto nelle vesti del tipico scienziato pazzo ma la vera variabile del film è rappresentata dalla prestazione della bella Barbara Crampton che ruba la scena con il suo personaggio. Ottima in definitiva la colonna sonora di Richard Band.
L'ho visto, anche se sinceramente non ne ho una grande opinione...
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