Seven Sisters (2017) Sette sorelle per una vita

Tommy Wirkola negli anni si è dimostrato un regista di generi: regista, produttore, sceneggiatore è riuscito ad imposrsi inizialmente al panorama mondiale con quel piccolo richiamo grondante di Sam raimi che è Dead Snow. Wirkola è norvegese però con un'impronta finlandese nel suo genoma, stiamo parlando quindi di un individuo che a livello cinematografico è sicuramente europeo però con una costante derivazione allo stile Americano. Questo film rappresenta il suo approdo al genere fantascientifico, che però riflette sui binari d'impostazione tipici del thriller. Era da un po' che non vedevo un approccio allo sci-fi, nella grande piazza, dall'impronta europea: gli ultimi grandi esponenti nella mia lista restano ovviamenteTotal Recall di Paul Verhoeven e Il Quinto Elemento di Luc Besson. Il film è stato scritto a due mani da Max Botkin and Kerry Williamson, vanta un cast di grande livello: Noomi Rapace, Glenn Close, Robeert Wagner ed il sempre gradito Willem Dafoe. La sceneggiatura originale è entrata nella Black List delle migliori sceneggiature non prodotte; concepita nel 2001 dallo sceneggiatore Max Botkin, prevedeva sette fratelli invece che sorelle. Quando Tommy Wirkola si è unito al progetto, ha deciso di traslare la storia al femminile e di contattare Noomi Rapace per il ruolo. La pellicola è stata distribuita su Netflix a partire dal 18 agosto 2017, mentre in Italia è arrivata nelle sale cinematografiche a partire dal 30 novembre dello stesso anno.
Il futuro mostrato nel film è prettamente distopico quasi a livelli Orwelliani nell'impostazione drammatica, un totale controllo della popolazione e delle sue nascite (non tanto distante da certe realtà moderne come in Cina). La trama vien da sè: Nel 2073 il pianeta si trova in una situazione di sovrappopolazione dovuto ad un critico aumento dei parti gemellari e plurigemellari, a loro volta sopraggiunti a causa degli effetti collaterali dei nuovi ortaggi OGM introdotti per scongiurare la fame nel mondo. Per combattere lo sovrappopolazione il governo della Federazione Europea, sotto la spinta dell'attivista ecologa conservativa Nicolette Cayman, instaura la legge del figlio unico, secondo la quale tutti i fratelli e sorelle vengono prelevati da un organo preposto, chiamato "Bureau per il controllo delle nascite" (Child Allocation Bureau, CAB), ibernati e messi in stato di sonno criogenico, nel quale resteranno in attesa di una soluzione al problema; inoltre ad ogni persona viene consegnato un bracciale speciale contenente tutti i dati di quella persona e un localizzatore. In questo contesto, Karen Settman muore di parto dando alla luce, in una clinica abusiva, sette gemelle omozigote che vengono nascoste ed allevate da suo padre Terence. Egli dà ad ognuna il nome di un giorno della settimana e permette loro di uscire di casa nel giorno corrispondente al loro nome. Fuori dalle mura di casa esse condividono l'identità della madre Karen Settman.
Wirkola non è certo un regista di primo livello, ma bisogna ammettere che ci mette l'impegno e la passione derivanti dalla voglia di crescere come cineasta di generi differenti, e quel retogusto da b.movie è un valore aggiunto che nel tempo potrebbe farlo esplodere in film più iconici. L'idea della sovrappopolazione è affrontata in modo alquanto originale, in particolare per quanto riguarda la protagonista. Un effetto straniante ma coinvolgente, è ovviamente Noomi Rapace alias Karen Settman una donna ma soprattutto una sorella, come le altre sei. Da questo presupposto, l'idea di far convivere sette sorelle gemelle che poteva risultare inverosimile (e pretestuosa) Wirkola sviluppa un film d'azione in salsa thriller dai toni fantascientifici che regge per tutta la durata, e anche se prevedibile, risulta un buon intrattenimento che oltretutto non rinuncia a fare una piccola morale sulla società umana. La pellicola si aggiunge al lunghissimo filone dei film distopici, genere in voga ormai da decenni e che ha esaurito le proprie cartucce già diverso tempo fa. La pellicola in questione, non toglie e non aggiunge nulla al genere, eppure, risulta essere un prodotto godibile e ben confezionato. Wirkola affronta un tema molto verosimile, ovvero la sovrappopolazione, la quale chissà quando, non possa davvero colpire il nostro pianeta. E nonostante il film, predichi il continuo sviluppo della vita, è bene cercare di controllare il tasso demografico dell'intera popolazione, altrimenti, davvero si potrebbe arrivare ad un punto di non ritorno. L'altra tematica che viene affrontata dal regista, è il controllo dei poteri forti. Wirkola ci mostra un mondo dove all'apparenza, ognuno ha la propria individualità e un potere decisionale. In realtà, la gente comune è controllata come marionette da chi "sta in alto". Basti pensare, alla presa in giro della Cayman (una Glenn Cose riveste per certi versi i panni di Crudelia), la quale ordina di ardere i bambini in più avuti dalle coppie, quando queste, invece, credevano che i propri figli sarebbero finiti in stato di sonno criogenico.
La caratterizzazione dei personaggi è discreta. Le 7 gemelle sono tutte distinte tra loro, ognuna ha un determinato carattere, ognuna pensa con la propria testa. Tutte le sorelle hanno un che di intrigante, il che significa che il lavoro di Wirkola è riuscito. Anche la figura della Cayman funziona. Una donna meschina e doppiogiochista, interessata solo al suo tornaconto. Non è certo un soggetto originale, ma va bene così. Interpretare sette ruoli differenti non è cosa da poco (ma Noomi è sempre stata una grande caratterista del resto). Magari in certi momenti sembra dare l'idea di impegnarsi più su alcune delle sorelle che su altre, ma nel complesso l'attrice svedese è autrice di una performance grintosa e di carattere. Buona l'interpretazione dei dialoghi. La sceneggiatura presenta (ovviamente) qualche difetto, come ad esempio alcuni punti narrativi, specie nella parte dell'epilogo, non chiarissimi. Detto ciò, il resto non è male: l'idea di partenza è buona, non male la stesura delle sette sorelle, i colpi di scena sono messi al posto giusto e dialoghi sono scorrevoli e mai banali. Ovviamente la mia preferita è la versione bionda, Sabato che fa pure le cosacce! In conclusione comunque abbiamo per le mani a conti fatti un buon thriller che pone qualche domanda sul futuro dell'umanità. Ben diretto e ben interpretato. Non è una pellicola indimenticabile, ma, per me, si conquista un posto di rilievo nel cinema sci-fi/thriller degli ultimi anni.

Commenti

  1. Sono d'accordo, buon film, originale a modo suo, bravissima la Rapace, bravo il regista, stasera è in tv, un'occhiata la darò ;)

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    1. Lo girano stasera? Non lo sapevo, peccato però dato che lavoro di notte me lo perderò magari me lo guardo ora. Grazie per la visita Rock Saba!

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  2. Glenn Close più cattiva qui che in Attrazione Fatale.

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    1. Hai citato un film che non vedo da una vita almeno! Forse è ora che ne riprenda visione! Ironicamente, vista la storia, mi ha ricordato la sua interpretazione di Crudelia nel film della Carica dei 101!

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  3. Può darsi che stasera me lo vedo, mi hai intrigato.
    Effettivamente alla questione degli OGM che producono parti gemellari non ci aveva pensato nessuno, come conseguenza soprattutto di una sovrappopolazione!

    Moz-

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    1. Lo hai visto alla fine? Comuqnue si è una sceneggiatura ben elaborata e mostrata davanti alla mdp.

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  4. L'ho visto e ne ho anche parlato sul blog tempo fa, un film talmente pieno di baggianate a livello di sceneggiatura da risultare involontariamente comico, eppure divertente e godibile lo stesso grazie alla buona deriva action/thriller.

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    1. Dopo vado a leggerla per vedere questa baggianate che hai trovato. =) Probabilmente quella che notato di più è la vena da b-movie che Tommy Wirkola ha intrinseca nel sangue.

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