The Pit and the Pendulum (1991) Il gotico italiano secondo Stuart Gordon


Questa volta si torna in anno di grazia del signore 1990 (annata particolare), per una pellicola che detiene la mia stessa età anagrafica essendo uscita nell'anno 1991. Il regista in questione è Stuart Gordon, il quale avevo già introdotto parlando della serie “Masters of Horror”, il soggetto (o soggetti) che fa da base alla trasposizione è Edgar Allan Poe, in particolare i racconti: “Il Pozzo e Il pendolo” e “Il barile di Amontillado”, ma non solo, a questi due citati va riportato pure il mito ellenico di Damocle che è stato unito alla figura del cattivo principale, giusto per amplificare i risvolti della resa cinematografica del film.Questa produzione doveva neanche uscire nelle sale per intenzione dello stesso regista, ma che alla fine ha visto luce (meno male) anche sul grande schermo così da non dover essere solamente un “straight-to-video”. Lo sceneggiatore è il fido braccio destro del regista, Dennis Paoli, mentre tutto il restante cast artistico ha tutto un sapore nostrano: Adolfo Bartoli alla fotografia, Giovanni Natalucci alla scenografia, Giovanni Corridori agli effetti speciali, Michela Gisotti ai costumi e al timone di produzione Albert Brand (al secolo Alfredo Antonini).


La trama vien da sé: la vicenda è ambientata a Toledo durante l’epoca dell'Inquisizione, dove il crudele Tomàs de Torquemada (Lance Henriksen) è stato nominato dal Papa Grande Inquisitore di Spagna. L'uomo, di natura sadica e perversa, ha il potere di decidere le sorti degli abitanti che non possono opporsi alle sue accuse di stregoneria, sebbene esse siano del tuto infondate.La pena, per tutti coloro che vengono scelti da Torquemada, è la morte sul rogo. Antonio (Jonathan Fuller) e Maria Alvarez (Rona De Ricci), due umili panettieri molto religiosi, sono contrati alle barbare esecuzioni dell'Inquisitore. Quando Maria assiste all’ennesima ed ingiustificata esecuzione pubblica, la donna non riesce a trattenere il suo sdegno e si attira le ire del malvagio Torquemada. Questa è la premessa che aggiunge alla storia di Poe un ampliamento del contesto in cui si svolge la storia, giusto per evitare di dover giocare solamente sull’impostazione del racconto che di per sé era scarna da quel lato ma dannatamente potente in quella emozionale. Gordon di suo non priva nemmeno a rifarsi al vecchio adattamento di Corman con Vincent Price, anzi, rispettando l’etica dei maestri ricostruisce un film a sé stante che evita qualsiasi similitudine rifacendosi ad altre peculiarità poco esplorate e mettendo in ballo anche la magia e la tenebra, tanto da richiamare un film fantastico a tinte horror che tanto ricorda lo stile di Bava in “La maschera del demonio.


Il ristretto budget (due milioni, ma tutti ottimamente spesi e resi diegeticamente) lo potrebbero far sembrare una versione depotenziata di "Flesh+Blood" di Verhoeven o "L'armata delle Tenebre" di Sam Raimi, senza contare “Il nome della rosa”, ma nulla toglie che la messa in scena è molto evocativa e funzionale al racconto. In cui spiccano attori di grosso calibro come Lance Henriksen, Mark Margolis, Oliver Reed e Jeffrey Combs, l'attore feticcio del regista da sempre. Un film imperfetto, senza dubbio, che talvolta sceglie gestioni “facilotte” di trama, ma che ha dalla sua parte un modo di mostrarsi molto accattivante. Gordon ha sempre giocato sulla sottile linea che divide il macabro dal grottesco infuso di magia atavica, anche in questo caso azzecca ogni aspetto per risaltare la pellicola (già solo i diabolici marchingegni tortura che hanno fatto famosa la saga di "Saw"), che si gioca tutti in ottimi interni in cui l’oscurità regna sovrana quanto quella presente nella mente del diabolico Torquemada impersonato da un Henriksen in stato di grazia.





Commenti

  1. Visto alle superiori, quando ero in fissa per Poe e il gotico. Ricordo mi innamorai dell'attrice - della quale hai scelto bene gli screen finali U.U

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  2. Concordo con Genius qui sopra sul tuo buongusto nella scelta delle immagini, del mio parare sul film già sai, avercene di rifacimenti così! Cheers

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