As Above, So Below (2014) Quando il Found Footage va oltre i classici clichè del genere horror

 


- Come in alto, così in basso. Ciò che è dentro di me, è al di fuori di me. Come in cielo, così in terra. Come sono io, così sono le mie cellule, così sono i miei atomi, così è Dio. Il mondo è come credo che sia. -

Penso sia inutile che mi metta a imbastire quanto sia affezionato al genere Found Footage, che nei suoi difetti ha sempre e comunque regalato delle opere che hanno saputo cambiare il mercato cinematografico, nonostante si parta da un presupposto di ripresa amatoriale quindi antitetico al cinema stesso. In questo caso però è bello vedere come la mescolanza di generi, nonostante l'horror sia sempre presente e che forse sia la stiracchiata più debole di tutto il progetto, può regalare storie che accostano diverse tematiche senza uscire troppo dall'intrattenimento che vuole offrire. "As Above, So Below" è un film horror americano del 2014, scritto (assieme al fratello Dre) e diretto da John Erick Dowdle (ve lo ricorderete tutti per "Devil"). Il titolo si riferisce alla parafrasi popolare del secondo verso della Tavola di Smeraldo. Ambientato nelle Catacombe di Parigi (di cui hanno ottenuto il permesso di girare il film), una ricerca del tesoro a tinte claustrofobiche horror in cui vengono anche riversate ispirazioni dall'Inferno di Dante Alighieri e Nicolas Flamel con la sua Pietra Filosofale.


La trama vien da sé: Scarlett Marlowe è una giovane studiosa, che continua la ricerca del padre morto per la pietra filosofale, una leggendaria sostanza alchemica scoperta dall'alchimista Nicolas Flamel. Si ritiene che la pietra sia in grado di trasformare i metalli vili in oro o argento e di garantire la vita eterna. Scarlett scopre il manufatto "Chiave della Rosa" in una grotta destinata alla demolizione, ma dopo aver avuto una visione di suo padre come un uomo impiccato, la demolizione inizia e lei riesce a scappare per un pelo. Scarlett si reca a Parigi. Arruola il suo ex amante George e il suo cameraman Benji. Usando i codici della chiave, risolvono un enigma sulla lapide di Flamel e ottengono le coordinate che puntano alle Catacombe di Parigi. Scarlett cerca di raggiungere il luogo durante un tour ufficiale, ma è vietato. Uno sconosciuto dice loro che una guida chiamata Papillon li aiuterà se lo trovano in un club vicino. Scarlett recluta Papillon, la sua ragazza Souxie e il suo amico Zed.



Di base la vera marcia più di questa pellicola è quella di piazzare spunti di avventurose archeologhe in stile "Tomb Rider"/"Les Aventures extraordinaires d'Adèle Blanc-Sec", unendoli con la ricerca della pietra filosofale (ma anche metaforicamente come viaggio nel proprio inferno personale) e l'alchimia in generale. Lo sfondo delle catacombe francesi permette anche l'implementazione della parte puramente horror legata al genere, come  i vari ammiccamenti a "The Descent" (il clima claustrofobico) e "The Tunnel" in primis. Forse la parte più orrorifica è la più scontata (e meno gradevole) ma non toglie poi tutta la magia dell'avventura di questa studiosa, in cui la parte della ricerca in un set minimale, ma evocativo, surclassa notevolmente il clichè horror quando si fanno i conti sulla capacità di coinvolgimento che può regalare (per certi versi ricorda il capitolo Catabasi di "La Casa di Jack" fatto da von Trier). Inaspettato poi il finale coin la transizione di scena che richiama il titolo del film e chiude la pellicola nel migliore dei modi.



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