Fearless (2006) Il canto del cigno nel cinema delle arti marziali di Jet Li


Tempo fa avevo già avuto modo di parlare del cosiddetto canto del cigno di un attore, ora visto che mi ritrovo in un'analoga situazione, per parlare di questa pellicola, mi sembra giusto attribuire tale titolo anche a questa. Il soggetto in questo caso è Jet Li, secondo nella mia classifica personale degli attori marziali preferiti, un attore che ha detto tutto quello che poteva dire anche nel mercato americano grazie anche ad un'introduzione da cattivo (cosa che lui non avrebbe voluto) da manuale in "Arma Letale 4" nel 1998. Per la cronaca lo stesso film fu presentato come l'ultimo film da combattente di Jet Li al tempo, salvo poi tornare per Stallone nella saga dei "Mercenari", in cui l'attore avrebbe rivestito il ruolo del maestro (di Wushu) Huo Yuanjia. La rivisitazione adottata dal regista Ronni Yu però spinse gli eredi del maestro a intentare causa contro i produttori e i distributori del film, richiedendo il ritiro dell'opera e pubbliche scuse, accuse comunque che non furono accettate perché il film non attuava nessun danneggiamento dell'immagine a livello mondiale. In questo trovo che sia stata geniale l'idea di Yu di far giocare tutta la storia in un romanzamento che avrebbe pagato la narrazione nel finale, visto che non fu mai attirato dalla prima stesura che era troppo fedele per dire qualcosa di più come trasposizione cinematografica.

Ironicamente questo film fa anche da ipotetico antesignano alla saga filmica dedicata a "Ip Man",  dove Donnie Yen ha dato modo di far sentire il suo urlo in tutto l'occidente, solo che è anche totalmente all'opposto in quanto significati e storia se non quello della ben congegnata universalità delle arti marziali come messaggio di fondo. Qui diversamente da "Ip Man", uscito due anni dopo, il protagonista non è presentato come un maestro intoccabile a livello morale (e messaggio patriottico cinese), anzi nel film viene messo in ballo un intenso percorso di redenzione spirituale e sociale che porterà il maestro Huo Yuanjia a comprendere il significato ultimo delle arti marziali, con un bellissimo e catartico gesto nello scontro finale. Il regista Ronni Yu (molti se lo ricorderanno per "Freddy vs Jason") investe nel suo soggetto, scritto da lui stesso, tutto quello che poteva fare gola a livello internazionale per rendere il film sia profondo che di grande intrattenimento. L'approccio alle scene d'azione è congegnale e nonostante qualche uso di CGI vi è una trasposizione delle lotte molto realistica senza troppe esagerazioni, via poi seguita da Wilson Yip come già detto, in cui Jet Li può mostrare il meglio di sé in scontri pure dove figurano l'arma bianca. La varietà di scontri e stili è uno dei punti più forti di questa pellicola.


"Fearless" non solo contiene una storia avvincente, ma rende omaggio all'arte del Wushu e ad altre arti marziali con le sue straordinarie coreografie di combattimento nel miglior modo possibile. Seguendo (di base) la leggenda delle arti marziali Huo Yuanjia, che divenne il combattente più famoso di tutta la Cina all'inizio del XX secolo ispirando un'intera nazione. Va anche detto che per meglio comprendere il valore di questa pellicola bisogna necessariamente vedere la director's cut, visto che la prima versione risulta tagliata di parti molto interessanti che chiudono il cerchio spirituale dettato dal film. Valori aggiunti in tutta questa produzione sono gli apporti tecnici del coreografo Yuen Woo-ping e del direttore della fotografia Poon Hang Sang. Per parlare del restante cast trovo giusto menzionare l'onorevole (per una volta nel cinema cinese) giapponese maestro di Karate impersonato da Anno Tanaka, scena madre la discussione delle arti marziali e del tè, e infine Nathan Jones che regala il meglio di sé quando si trova nel dover impersonare energumeni nei film d'arti marziali.

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