La premessa di questo film è talmente assurda, quanto a livello produttivo frutto delle necessità e del volere del regista, che riesce in pieno ad essere una pellicola incredibilmente folle rientrando nei generi cinematografici che vuole rappresentare. Ci sono poi due fattori che mi conquistano completamente sin da quando ero piccolo: Denise Richards e un T-Rex. Con questa combinazione, sono già nella mia zona comfort cinematografica. Quanto alla storia, non proverei nemmeno a spiegarla.
È il tipo di follia che solo il film stesso può trasmettere, questo è un B-movie di prima categoria, il tipo di gloriosa follia che sa esattamente cosa è e ci si butta a capofitto con una sicurezza così sfrenata e un talento assurdo che non puoi fare altro che rilassarti e ammirare il caos. La genesi poi di questo film merita una discussione a parte, Stewart Raffill (il regista) racconta di essere stato contattato da un uomo che possedeva dei teatri in Sud America e che aveva un T Rex animatronico che sarebbe stato portato in un parco in Texas: - Gli occhi funzionavano. Le braccia si muovevano. La testa si muoveva. Lo aveva avuto per due settimane prima di spedirlo in Texas e venne da me e mi disse: - Possiamo farci un film! -. Gli chiesi: - Qual è la storia? - e lui rispose: "Non ho una storia, ma dobbiamo iniziare le riprese entro il mese!" e così scrissi la storia in una settimana -
Ci sono tre spunti di cui tener conto: commedia adolescenziale, horror dello scienziato pazzo e film sui dinosauri (anche se in questo caso animatronico, casus belli di tutta la pellicola) che convergono in tutto il minutaggio alternandosi con fare grottesco, violento, ironico e dannatamente fuori dalle righe da risultare naturale ai fini del film stesso. Stewart Raffill dirige e scrive (chissà sotto quale volo pinfarico) nel migliore dei modi facendo il filo a registi come Larry Cohen, Stuart Gordon o Frank Henenlotter, oltretutto prendendo qua e là spunti come il mostro di Frankenstein e Jurassic Park di Spielberg (e perché no anche un po' del Robocop di Verhoeven). Film sboccatamente anni 90 in tutto e per tutto nonostante la patina da film adolescenziale televisivo, in cui spicca una già pazzesca gnocca come Denise Richards (tra i sex symbol di tutta quella decade), un giovanissimo Paul Walker e pure Terry Kiser nel ruolo dello scienziato pazzo.
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