Strange Days (1995) An extreme taste of reality. La fantascienza di James Cameron e la regia di Kathryn Bigelow


Cyberpunk puramente dal retogusto anni 80 ma proiettato e assorbito completamente negli anni 90, che ritrae una società decaduta e sull'orlo del baratro alla fine del ventesimo secolo in u  futuro che non sembra poi così lontano visto trent'anni dopo. Vi è molto sci-fi (Dick particolarmente) nei contenuti di genere che la trama rappresenta, ma è fondamentalmente un figlio di James Cameron (tratti caratteriali dei personaggi, senza però scordarsi Jay Cocks nella definizione della sceneggiatura) ma anche della regista Bigelow cioè della cineasta con più palle di tutta Holywood.



Quindi facendo la somma: in parte apocalisse fantascientifica tech-horror di Cameron, in parte noir cospiratorio voyeuristico di De Palma; entrambi assorbono la paranoia tecnologica di un Phillip K. Dick o di un William Gibson e la realtà politico-culturale di una Los Angeles post-rivolte di Rodney King, e li risputano velenosamente fuori come una scarica di pura adrenalina, sudata, sensuale e cinetica, alla Bigelow. Un thriller intensamente violento su un'industria di fantasia sensoriale virtuale infettata da una violenza razzista e sessista inquietantemente reale (che mette in discussione la nostra complicità in quanto clienti che pagano per un'evasione da thriller pulp e disgustoso), e così efficace nel fornire quel livello scioccante di destabilizzazione dall'inizio alla fine che poi il finale romantico e di evasione riesce comunque a risultare originale. Si percepisce il disperato desiderio di credere che possiamo scegliere un futuro diverso nella nostra vita.



Per quello che la trama sviscera nel suo lungo minutaggio vi sarebbe molto da dire, un piccolo filo teso con un altro lavoro della regista venuto dopo (Detroit), ma stupiscono molto le parti puramente da poliziesco (a tratti thriller con il killer) ma anche un vena romantica rappresentata dai due protagonisti senza tralasciare il fatot di essere un Techno-Noir con i contro. Cast da paura: Fiennes, Bassett (eroina in pieno stile Cameron), Sizemore, Wincott (cattivo da manuale) e una particolarissima Lewis (che fa il filo a quella di Diane Lane in Streets of Fire di Walter Hill) dominano con le loro caratterizzazioni. Colonna sonora pazzesca (Peter Gabriel, Skunk Anansie pure presenti nel film), PJ Harvey (cantata dalla Lewis al limite del mistico) suona nel film in modo dannatamente accattivante.




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