Godzilla (2014) Il ritorno di Gojira


A distanza di dieci anni questo film rimane ancora una mosca bianca nel contesto americano che ha lui stesso scaturito, uscito (a sua volta) a distanza di una decade (assieme allo "Shin Godzilla" di Anno) dopo l'ultimo film della Toho fatto in Giappone nel 2004, è stato forse il miglior compleanno per festeggiare i sessant'anni da quel 1954 che lo vide per la prima volta emergere dalle acque. Fermo restando che sono un fan da sempre del genere, oltretutto ho sempre un buon ricordo anche per quello di Emmerich, questa rivisitazione offre tutto quello che gli appassionati possono ricercare riguardo a questo filone cinematografico, passando dagli scontri catastrofici fino ad un minimo di trama umana credibile e non tediosa. Se Jurassic Park (ideale base di partenza, vista l'ispirazione del regista) era il modello della nostra umana insignificanza, allora Godzilla è una macchina del tempo che sfreccia verso l’antico della terra primigenia.



Il regista Edwards, prendendo abbondantemente spunto dal cinema di Spielberg, elabora un'ottima visione del Kaiju più famoso del mondo (aggiornandolo) a cui inserisce un contesto contemporaneo e una variante umana che non stona nel racconto della storia (forse anche grazie all'aiuto di Darabont in revisione dello script), i canoni del disaster movie ci sono tutti, come anche quelli del classico confronto tra uomo e natura. La controparte cattiva (i M.U.T.O. di cui il design richiama in parte anche gli insettoidi presente in "Starship Troopers" di Verhoeven) è concettualmente interessante e ben elaborata all'interno del contesto di questo film, come anche il lato militare americano con le solite questioni nucleari/sociali. Il fatto che Godzilla (bella l'idea di prendere spunto da orsi e varani di Komodo per le movenze) non sia sempre al centro dell'azione e venga mostrato con parsimonia (11 minuti di presenza) incrementano il crescendo della storia, fino al suo apice che si raggiunge nello scontro a San Francisco, in cui il soffio atomico vincente ormai è diventato un classico. Ogni volta che Godzilla compare non si può che fare il tifo per lui, tutte le volte appare con trovate sceniche degne del miglior antieroe possibile e nel giusto momento che la trama lo richiama.



Senza dubbio il film risulta essere più che soddisfacente, ben ritmato e meravigliosamente diretto (con tratti quasi documentaristici). Un vero spettacolo di umiltà artistica al servizio dell'intrattenimento, un vero e proprio richiamo ai vecchi blockbuster senza tradire l'anima che ha reso famoso Godzilla. Cast scelto ottimamente: Ken Watanabe (ideale punto di congiunzione tra i due mondi), Bryan Cranston, Sally Hawkins, Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen, Strathairn e Juliette Binoche rivestono i ruoli nel miglior modo possibile. Grande comportato tecnico, dai pregevoli effetti speciali passando per la fotografia di Seamus McGarvey e le musiche di Alexandre Desplat che completano il quadro generale di questo sepolcrale ritorno in grande stile. Un "piccolo" passo per Godzilla nella storia del suo cinema, ma un grandissimo passo per le produzioni che ne sono seguite, in particolare con l'attuale Monsterverse.

Commenti

  1. Godzilla è sempre Godzilla, e i "suoi" film tutti da vedere, soprattutto questo davvero ben riuscito ;)

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