Project Wolf Hunting (2022) Biohazard alla coreana
Probabilmente questa pellicola, del regista coreano Kim Hong-seon, è la cosa più vicina all'adattamento cinematografico di Resident Evil che vorrei. Infatti sono ben tre gli elementi che hanno fatto fortuna alla saga giapponese di videogiochi: gli zombi, l'horror e il survival, in questo "Project Wolf Hunting" li richiama prepotentemente: la location ansiogena, un tyrant (mostro geneticamente modificato da un'industria farmaceutica) assetato di sangue dietro all'angolo e la molteplicità della natura dei protagonisti che vi prendono parte, sia tra i buoni che tra i cattivi. Se P.T.A. non l'avesse già fatto, un ottimo titolo alternativo per questo film sarebbe stato "There Will Be Blood". Sul serio, qualunque fosse il budget che avevano, la maggior parte deve essere andata al reparto sangue e trucco. Non avevo idea che un essere umano potesse sanguinare così tanto, Zahler e Tarantino ne sarebbero orgogliosi.
L'equilibrio tra pacchianeria, horror e survival in una singola location è rispettato, la più grossa pecca è data dalla scrittura che infarcisce, qui e là, con storie passate e imbastendo il tutto cercando una sorta di climax (che non arriva mai). La pellicola inizia in puro stile "Con Air" per poi passare allo splatter più efferato, con secchiate di sangue in abbondanza, per poi convergere nell'horror fantascientifico (notevole il richiamo a Predator). Sappiamo tutti come i Coreani fanno i film (sbattendosi di tutte le regole di linearità/canoni di scrittura occidentale nonostante le trame esigue), in questa peculiarità che è il loro più grande merito, ma talvolta è anche una debolezza, perché molti personaggi interessanti vengono sprecati, uccisi giusto così (anche se in maniera molto eclatante), vanificandone il loro effettivo potenziale, in questo quello interpretato da Jang Dong-yoon (qui nelle vesti di un ergastolano sanguinario) risulta l'esempio più lampante, ma non male comunque le prove di Jung So-min e del protagonista Seo In-guk.
Il film im sé risulta, alla fine, solo un esercizio di puro nichilismo e violenza estrema, un vero e proprio mattatoio. Dal momento in cui i nostri criminali, in particolare il diabolicamente sadico Seo In-guk, vengono scatenati, il film è una carneficina completa di due ore. C'è molto poco che assomigli a una trama vera e propria, quindi coloro che cercano una storia anche nei loro film horror si ritroveranno delusi e, nonostante tutto il sangue esagerato, si potrebbe rimanere indifferenti a visione terminata. Dal canto mio, ho adorato questa Grand Guignol formato Coreano che non risparmia proprio nessuno.
Commenti
Posta un commento