Godzilla: King of the Monsters (2019) Apocalypse Kaijū
Michael Dougherty da buon cattolico e amante del genere kaiju non si lascia scappare il simbolismo dell'Apocalisse con questo seguito, in particolare la figura di Ghidorah (più volte richiamato tramite citazione visive a William Blake e John Martin), ma pure della luce con la figura di una bellissima Mothra che ogni volta che la vediamo è la luce della speranza. Dougherty con "King of the Monsters" scegliere di mostrare tutte le carte del genere, mostrando la brutalità della natura dei mostri rappresentata attraverso i suoi Titani. Oltretutto la vena sci-fi viene rispettata in piena regola fornendo tutte le possibili varianti annesse alle introspezioni del Monsterverse.
La fotografia di Lawrence Sher sfrutta una gamma di colori che va dal blu al giallo, adoperando ombre che ne diminuiscono la vivacità nei momenti drammatici, senza dubbio luce e regia avvalorano ancora di più il girato, sapendo quando limitarsi e invece quando esagerare creando uno spettacolo visivo solenne, quasi alla George Miller. il seguito di Dougherty è un film più ricercato di quanto sembra (visivamente e concettualmente), contemporaneo e concentrato nel suo obiettivo. La colonna sonora poi è un tripudio di canti onirici e dei pezzi musicali che hanno reso famosa la saga in suolo nipponico.
Fantastico lo stile, per un film che funziona ma un po' troppo casino.
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