Fail Safe (1964) A prova di errore, di Sidney Lumet




Lumet dirige l'esatta altra faccia della medaglia del Dr. Strangelove di Kubrick e questo la dice tutta sul valore della pellicola. Tutto comincia con un sogno e tutto termina con un incubo, una chiusa interessante viste le dinamiche che sorgono in questo gioco dei poteri e dei conflitti nucleari possibili con la loro deterrenza, che talvolta può essere anche un vera legge del taglio. A prova di errore dice il titolo, Fail-Safe in lingua madre che è anche il nome del libro uscito nel 1962 di Eugene Burdick & Harvey Wheeler da cui il film prende il soggettk, ma non di quelli elettronici e umani.

Interessanti poi i retroscena che accompagnano la nascita e distribuzione del film: Fail Safe assomigliava così tanto al romanzo Red Alert di Peter George, su cui si basava il film di Stanley Kubrick "Il dottor Stranamore", che lo sceneggiatore/regista Kubrick e George intentarono una causa per violazione del copyright. Il caso fu risolto in via stragiudiziale, con la Columbia Pictures (che aveva finanziato e stava distribuendo Il dottor Stranamore) che acquistò e distribuì il film prodotto in modo indipendente, Kubrick insistette affinché lo studio distribuisse prima il suo film. L'accoglienza del film da parte della critica e del pubblico fu aggravata dalla precedente uscita del film di Stanley Kubrick, uscito nel gennaio 1964, nove mesi prima dell'uscita di Fail Safe nell'ottobre dello stesso anno. Ciononostante, il film fu in seguito elogiato come uno dei migliori thriller ambientato durante la Guerra Fredda.




Laddove Stranamore è dominato dal tono e dalla trama, "A prova di errore" si addentra nei personaggi, esplorando la psiche collettiva di coloro che hanno costruito il sistema e ne giustificano con calma l'esistenza, accanto a coloro che hanno il compito di impartire ordini e a coloro che hanno il compito di eseguirli. E dove Kubrick impiegava un umorismo cupo e spesso superficiale per esprimere il suo punto di vista, Lumet si rivolge all'umanità, trovando momenti di profonda e toccante intimità, come una silenziosa e toccante telefonata transcontinentale tra due avversari trasformatisi momentaneamente in compagni (ma vi èanche da dire che le prove di Dan O'Herlihy, Walter Matthau e Henry Fonda sono mastodontiche) . Lumet non si è mai tirato indietro, non ha mai girato film su sé stesso e, all'apice della sua carriera, ha realizzato film che, mezzo secolo dopo, sono ancora di grande impatto.


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