Fail Safe (1964) A prova di errore, di Sidney Lumet
Lumet dirige l'esatta altra faccia della medaglia del Dr. Strangelove di Kubrick e questo la dice tutta sul valore della pellicola. Tutto comincia con un sogno e tutto termina con un incubo, una chiusa interessante viste le dinamiche che sorgono in questo gioco dei poteri e dei conflitti nucleari possibili con la loro deterrenza, che talvolta può essere anche un vera legge del taglio. A prova di errore dice il titolo, Fail-Safe in lingua madre che è anche il nome del libro uscito nel 1962 di Eugene Burdick & Harvey Wheeler da cui il film prende il soggettk, ma non di quelli elettronici e umani.
Laddove Stranamore è dominato dal tono e dalla trama, "A prova di errore" si addentra nei personaggi, esplorando la psiche collettiva di coloro che hanno costruito il sistema e ne giustificano con calma l'esistenza, accanto a coloro che hanno il compito di impartire ordini e a coloro che hanno il compito di eseguirli. E dove Kubrick impiegava un umorismo cupo e spesso superficiale per esprimere il suo punto di vista, Lumet si rivolge all'umanità, trovando momenti di profonda e toccante intimità, come una silenziosa e toccante telefonata transcontinentale tra due avversari trasformatisi momentaneamente in compagni (ma vi èanche da dire che le prove di Dan O'Herlihy, Walter Matthau e Henry Fonda sono mastodontiche) . Lumet non si è mai tirato indietro, non ha mai girato film su sé stesso e, all'apice della sua carriera, ha realizzato film che, mezzo secolo dopo, sono ancora di grande impatto.
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