Body Heat (1981) Brivido caldo, di Lawrence Kasdan


Non era facile fare meglio di un gioiellino come Double Indemnity di Wilder, ma qui Lawrence Kasdan crea atmosfera e dialoghi talmente riusciti che si viene immersi in questo scottante neo-noir fatto di menzogne, sesso e soldi (tanti soldi).




Kathleen Turner folgorò tutti con questo suo ruolo, la bellezza sposata così al talento ben poche volte si mostra al primo grande lavoro, ogni volta che la si vede toglie il fiato, questo anche grazie a William Hurt che ben accompagna la femme fatale perdendosi con lei nelle trame fosche/torbide della vita. Hot Spot di Denis Hopper ha tentato di emularne l'atmosfera e Basic Instinct di Verhoeven dieci anni dopo ne ha amplificato l'erotismo, un film davvero riuscito questo di Lawrence Kasdan che nonostante diventi un po' troppo contorto nel suo epilogo resta una rivisitazione originale che aggiunge altre sfumature ad un classico come "La fiamma del peccato". Kasdan, che ha scritto "I predatori dell'arca perduta" e "L'Impero colpisce ancora", se c'è una cosa sa fare ottimamente è quella di raccontare una storia. "Body Heat" non delude dal punto di vista narrativo, forse non tutti i personaggi ti piacciono, ma impari a conoscerli e viverli. 



Kasdan ruba spudoratamente da alcuni dei suoi noir preferiti e (come De Palma faceva spesso con Hitchcock) rielabora affettuosamente i tropi nostalgici in qualcosa di più esplicito, appiccicoso e divertente. Cose che un tempo erano allusioni alle intense passioni di una coppia di assassini lussuriosi e intriganti vengono amplificate nell'estremo gratuito di due delle persone più attraenti mai messe in scena in perpetui stati di bagnatura e nudità. Vivono in un lussureggiante mondo da sogno di lenzuola, decappottabili e sigarette che alla fine lasciano il posto alle ombre e al fuoco che ribollono sotto, con la macchina da presa che scivola in totale stupore per quanto siano diventati inestricabilmente intrecciati: fisicamente, emotivamente, legalmente. Il pacchetto poi è tutto confenzienoto elegantemente tramite la colonna sonora di John Barry, i costumi di Renié e fotografia di Richard H. Kline.




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