Cutter's Way (1981) Alla maniera di Cutter, di Ivan Passer
Neo-Noir dalle tinte fosche, che segue il solito canovaccio dell'indagine "alla Chandler" ma che mostra delle sfumature interessanti: il reduce del Vietnam tra tutti gli aspetti risulta il personaggio con il quale si può fare a pezzi il sogno americano (Travis di Taxi Driver insegna).
Bridges in un ruolo di supporto (affine per certi versi a quello che farà nel Lebowski dei Coen) che regge banco nel film assieme alle grandi prove di John Heard e Lisa Eichhorn. Ivan Passer usa il decadentismo crepuscolare del genere adottando un approccio quasi da film noir classico, difatti la fotografia di Jordan Cronenweth bilancia i colori così che sia tutto minimale e non sgargiante alla vista. La colonna sonora di Jack Nitzsche aggiunge atmosfera al tutto. Cutter's Way è si cupo, ma è pervaso da una forte vena di umorismo nero e talvolta macabro di un trio convinto dell'inutilità dei sogni, ma comunque divertente.
L'America di del film è disincantata e distrutta: Il sogno era una bugia, i personaggi si intorpidiscono con l'alcol e si chiedono se abbiano finto i loro sentimenti. Alla fine Cutter e Bone cercano giustizia e trovano valore in un atto di eroismo. Come chiede Valerie, però, "Niente conta davvero, vero?" E il film si chiude senza fornire una risposta, quasi uno shock, non perché sia inaspettato, ma perché è giusto. Questo è un film che ha il coraggio di finire ciò che inizia, di rendere omaggio ai suoi personaggi esaudendo i loro ultimi desideri.
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