Fascination (1979) Il club infernale delle vampire di Jean Rollin


Gotico francese barocco ed erotico, nel 1979 l’autore francese Jean Rollin (il Jess Franco francese per i neofiti) ritrova l’ispirazione, dirigendo un ultimo grande film, Fascination, pellicola formalmente più curata, abitata dalla dirompente bellezza di Brigitte Lahie, usata come icona di una femminilità lunare, Ecate nuda con indosso un mantello nero e una falce da mietitrice. L'immagine di due donne innamorate, con graziosi cappelli e abiti di pizzo, una in bianco e l'altra in nero, in piedi sul pavimento insanguinato di un mattatoio, circondate dal tintinnio delle catene, con in mano calici di cristallo intagliato pieni di sangue, è per me l'immagine iconica di Jean Rollin. Quasi tutta la sua filmografia è cristallizata lì, in quell'inquadratura.



"Fascination" ricorda più un thriller erotico gotico preraffaellita sui vampiri che un film horror. È tutto atmosfera, umore e sesso, con una trama essenziale che fornisce l'impalcatura giusta per sostenere una Brigitte Lahaie con tanto di mantello e falce e una cerchia di aristocratici assetati di sangue in azione. Per il resto il film assume un tono più controllato, privo di quegli eccessi naif o psichedelici tipici della filmografia di Rollin; il film trova un suo equilibrio esemplare, oscillando tra cinema di consumo e autorialità, avvicinandosi al Nosferatu di Herzog e alla potenza macabra e poetica del Dottor Jekyll and Miss Osbourne di Borowczyk.




Un'elegante, sensuale e sessuale rappresentazione di un incubo gotico allucinatorio a tratti con i topos di una favola. Immagini oniriche immerse nella foschia, un castello morente da togliere il fiato, un ritmo incalzante, nebbia, ladri che vengono scopati e uccisi da una portatrice di morte armata di falce e mascherata, con un terzo atto da urlo, con un finale diabolicamente appagante.


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