Masters of Horror: Clive Barker's Haeckel's Tale (2006) Storia di una negromante


Questo (e quello di Miike) sono gli ultimi che mi mancavano nella revisione della prima stagione. Divertente anche se si sente il fatto che era il film che Romero avrebbe dovuto dirigere per la serie (Greg Nicotero agli effetti in primis). Diretto dal famigerato John McNaughton, regista di Henry: Portrait of a Serial Killer e Wild Things il soggetto (sceneggiato da Mick Garris, tratto da un racconto breve di Clive Barker) risulta essere una storia contorta sulla morte e sulla mancanza dei propri cari che mi ricorda molto i racconti classici di Edgar Allan Poe e indubbiamente Frankenstein di Shelley, ma con un tocco più malizioso e carnale. Segue i temi dell'amore e della negromanzia. 



Questo episodio è ambientato in un periodo che si avvicina allo stile Hammer per intenderci. La storia si concentra sulla vicenda di Haeckel, uno studente di medicina che si ritrova coinvolto con una negromante dopo aver cercato di scoprire i segreti della vita e della morte. È un crescendo lento e i primi venti minuti circa sono molto interessanti, poiché ci vengono presentati il personaggio principale e la trama. Nel bene o nel male, i racconti e i romanzi di Barker raggiungono un equilibrio inquietante tra bellezza e grottesco. C'è un'ossessione per il valore della carne, persino più della vita stessa, come se le nostre parti potessero essere usate per creare qualcosa di più grande della totalità di una persona. Il mondo di Barker è pieno di contenuti erotici indissolubilmente intrecciati con la distruzione. Per certi versi questo è uno degli episodi più raffinati di Masters of Horror con una vena più gotica che un film horror vero e proprio di matrice slasher/splatter anni 80 americana.

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