La Cérémonie (1995) Il buio nella mente, di Claude Chabrol


Stessa dissacrazione della classe borghese vista in Teorema di Pasolini, ma questa volta con un lento approccio che porta alle tipiche esplosioni violente dei film di Sam Peckinpah (con un tocco francese nell'esecuzione, ovvero Don Giovanni di Mozart in sottofondo). Adattato dal romanzo del 1977 "La morte non sa leggere" di Ruth Rendell, il film riecheggia il caso di Christine e Lea Papin, due cameriere francesi che assassinarono brutalmente la moglie e la figlia del loro datore di lavoro nel 1933, e l'opera teatrale del 1947 da loro ispirata, "Le serve" di Jean Genet. In un'intervista, il regista sudcoreano Bong Joon Ho ha affermato che il film è stato una delle principali fonti di ispirazione per il suo acclamato film del 2019, Parasite.



Forse uno dei migliori lavori di Chabrol, in cui si mette in scena l'esempio perfetto dello stile del regista dove una visione spietatamente esigente della lotta di classe, debitrice sia dell'estetica pulp ma anche della tradizione letteraria francese. L'ignoranza che abbatte l'acume artistico e la ricercatezza: una sguattera e una impiegata delle poste da un passato oscuro e dai modi fare falsi che si contrappongono ad una famiglia medio/alta borghese snob i cui pochi meriti vengono abissati dalle proprie mancanze. Con Chabrol non si salva nessuno, anche se la legge del karma è sempre dietro alla porta che ti aspetta. Isabelle Huppert e Sandrine Bonnaire sono una coppia di disagiate fatte l'una per l'altra e il duo formato da Jean-Pierre Cassel e la Bisset completa il quadro d'opposizione al malevole duo.

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