Mimic (1997) Il B-movie di Guillermo del Toro


Era il 1997 quando Guillermo del Toro debuttò per la prima volta sul grande schermo americano (dopo il primo film da lui diretto nel 1993 in patria ovvero Cronos), la produzione fu della Miramax con un budget da 30 milioni. La sceneggiatura del film (scritta dallo stesso Guillermo e Matthew Robbins) si basa sul racconto omonimo di Donald A. Wollheim. Due coniugi scienziati, cercano il modo di debellare un virus che minaccia le vite di migliaia di bambini newyorkesi. Alla fine vi riescono combinando i DNA di diverse specie, ma gli equilibri naturali sono stati sconvolti e tre anni dopo misteriose creature dalle sembianze di enormi insetti popolano la rete della metropolitana cittadina; queste creature mimano l'aspetto delle loro prede, gli uomini.

Questo film segna per certi versi quello che sarà il rapporto di circostanza tra il regista Guillermo Del Toro e i committenti Hollywoodiani, e non solo per i diverbi produttivi, ma anche per il risultato di convergenza finale, che rilega un film d'intrattenimento per tutti, a conti fatti scontato e sempliciotto, ma che di positivo ha un lato tecnico accurato, ben giostrato su determinati effetti luce che diventeranno un piccolo marchio di fabbrica del cineasta, e un senso di misura più che dovuto, con un lato orrorifico mai esposto in modo banale, seppur limitato da tempi che conferiscono a questo "horror" dei toni molto più comuni e banali, considerando il sufficiente e svogliato canovaccio al quale il film si piega.


Il cast è ben elaborato (vi è anche il debutto di Norman Reedus): Mira Sorvino, Jeremy Northam, Josh Brolin, F. Murray Abraham, Giancarlo Giannini e Charles S. Dutton fatti tutti il loro sporco lavoro concedendosi delle caratterizzazioni riuscite e mai sottono a beneficio della trama. La colonna sonora di Marco Beltrami regge il gioco narrativo con arrangiamenti molto horror che ben si adatta all'oscura fotografia di Dan Laustsen ed anche il montaggiobdeo buon Patrick Lussier non stona il ritmo narrativo senza disperdersi in lungaggini. Fatto ironico del Toro avrà modo di mettere mano alla sua Director's Cut soltanto nel 2011.


A discapito della trama limitata si nota l'intelligenza di Guillermo, che svolge una messa in scena credibile e mai fuori posto orchestrando bene le dense atmosfere horror con dei più che buoni effetto speciali. Forse il film risulta più un omaggio ai B-Movie degli anni 50, richiamando Alien ma anche La Mosca per le ambientazioni buie, putride tra i tunnel metropolitani e con la sensazione che il mostro si insinui nell'ombra pronto ad attaccare.

Commenti

  1. Sai che pur essendo un patito di film horror non ho mai visto questo film? Forse perché il lato fantascientifico mi ha sempre 'allontanato' dalla visione di certe pellicole. Però ti volevo chiedere, a livello sangue come siamo messi? :)



    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciamo un C-- giusto in un paio di scene...è più un gioco di vedo e non vedo..

      Elimina
  2. Sì, infatti a me è sempremparlo un omaggio all'horror classico, comunque mi piacque nonostante sia un Del Toro americanizzato :)

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un vero peccato, l'incipit era molto interessante. Non male poi le sue formichimere.

      Elimina
  3. E' il primo visto di Del Toro, ed è proprio con questo che è diventato uno dei tanti registi che seguo con ammirazione, anche perché quelli che verranno dopo sono decisamente meglio di questo, bello ma non entusiasmante ;)

    RispondiElimina

Posta un commento